La cura del creato è basilare. Soprattutto, aggiungiamo, in un territorio Patrimonio Unesco. A stigmatizzare comportamenti incoerenti è don Mario Montanaro, parroco di Canelli che ogni mattina ha l’abitudine di sgambare verso Sant’Antonio. «Da un pò di tempo ho iniziato un percorso penitenziale che si prefigge di unire preghiera e pubblica utilità – scrive don Mario su un post su fb -. Quando vado a correre al mattino presto sulla via da Villanuova a Sant’Antonio, sfrutto il ritorno per raccogliere l’immondizia che trovo per strada. Non faccio inutili moralismi, però ci tengo a ringraziare (e qui inizia l’ironia) tutti coloro che contribuiscono alla realizzazione di questo mio progetto di espiazione e di conversione ecologica, disseminando un territorio Patrimonio dell’Unesco di svariati beni di “monnezza pregiata” che quasi è un peccato raccogliere per la nota di colore che aggiungono al paesaggio. E’ pur vero che se vado per due giorni consecutivi, il secondo vede una raccolta più povera, ma quando non vado per almeno tre giorni allora il percorso penitenziale torna ad essere soddisfacente. Rivolgo quindi a tutti quelli che si possono permettere il lusso di usare un territorio Patrimonio dell’Unesco come pattumiera l’invito ad non farlo».