Sono oltre 100.000 i cittadini che, sul territorio di competenza dell’Asl astigiana, hanno ricevuto la prima dose di vaccino anticovid. Si tratta del 50% dei circa 200.000 residenti sul territorio e del 57% delle circa 174.000 persone ad oggi vaccinabili.
È stata la stessa Asl AT a fornire i numeri in dettaglio: 100.223 le prime dosi somministrate nei centri vaccinali presenti, a cui si aggiungono 46.793 seconde dosi per un totale di 147.016 vaccinazioni.
Il ringraziamento del direttore generale Boraso
Anche il direttore generale dell’Asl AT, Flavio Boraso, ha voluto esprimere la propria soddisfazione per il risultato ottenuto e ha scritto una lettera a tutti i sindaci del territorio per ringraziarli della collaborazione intrapresa in questi mesi di campagna in cui «la stretta sinergia fra amministrazioni comunali, volontariato e Asl ci ha permesso di essere costantemente sempre ai vertici regionali per efficacia nell’impiego di vaccini».
«Lo sforzo è stato veramente gravoso – ha aggiunto Boraso – e per questo non posso che ringraziare tutti, a partire dal nostro personale che fin qui si è prestato con impegno e professionalità straordinarie».
Tuttavia, se i numeri complessivi sono sicuramente positivi e se in alcune fasce il livello di copertura è già molto elevato – ad esempio negli over 80 si supera il 94% – nella fascia di età fra i 40 e i 60 anni il numero dei vaccinati è ancora troppo basso, circa il 56% di quelli che ne hanno facoltà. Di qui l’invito di Boraso ai sindaci: «Le varianti note del virus ed il fatto che i 40-60enni siano una popolazione pur non fragile, ma attiva sia nella vita lavorativa che sociale devono spronarci a fare uno sforzo ulteriore per un loro maggior coinvolgimento, fondamentale per mettere in sicurezza il sistema», attraverso la messa in campo di «ogni iniziativa riterrete utile per la sensibilizzazione dei vostri cittadini rispetto a questa delicata tematica» ha aggiunto il direttore generale, ribadendo come l’Asl sia sempre a disposizione per concordare e sviluppare insieme iniziative comuni.
«La posta in palio è troppo alta – ha concluso – e per vedere la fine di questo incubo abbiamo bisogno di tutte le forze possibili e del senso civico di tutti noi. Al di là delle posizioni ideologiche, tutte rispettabili, la vaccinazione è un dovere civico, non solo per il proprio bene ma per il bene delle nostre comunità».