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Procura della Repubblica

Asti saluta il suo Procuratore della Repubblica: Alberto Perduca martedì va in pensione

Ieri incontro all’aperto con il personale, i colleghi, le forze dell’ordine, gli avvocati. Presente anche il procuratore generale Saluzzo

Commozione e stima  a profusione quelle che ieri si sono respirate in uno dei cortili interni di Palazzo di Giustizia per salutare il dottor Alberto Perduca, Procuratore della Repubblica di Asti per il quale lunedì sarà l’ultimo giorno di lavoro prima di andare in pensione.

Colleghi, esponenti delle forze dell’ordine di Asti e Alba, avvocati, personale del tribunale, giornalisti hanno voluto presenziare per attestare il riconoscimento al termine di una carriera giudiziaria di tutto rispetto.

Sopra tutti le parole del Procuratore Generale di Torino dottor Francesco Saluzzo (ex procuratore di Asti a sua volta): «Abbiamo percorso insieme un lungo tratto di strada professionale – ha detto – E da lui c’è sempre da imparare. Ha dato tantissimo alla magistratura italiana grazie alla sua impronta innovativa figlia dei suoi studi, dei suoi approfondimenti e dei suoi incarichi internazionali. Sempre con un tratto di equilibrio, sobrietà, impermeabilità».

Gli ha fatto eco, commosso,  il dottor Vincenzo Paone, procuratore aggiunto di Asti che lo sostituirà fino alla nomina del nuovo capo della Procura: «In Alberto abbiamo trovato tutti una guida sicura sul piano della tutela dei diritto. Ricordo il caso della “sentenza strappata” in cui lui è stato fermo, attento, ha tutelato il diritto anche quando la questione riguardava i magistrati. Grande la sua capacità di mediazione ed equilibrio con uno stile che non è mancato neppure nei momenti più difficili».

Fermezza e calma sono qualità che gli vengono riconosciute unanimamente, anche dal presidente del tribunale dottor Giancarlo Girolami che ha ricordato come tribunale e procura abbiano sempre tenuto un rapporto improntato alla collaborazione e alla condivisione anche quando c’erano profili di discussione e criticità.

L’ultima parola è stata la sua, quella del procuratore Perduca: «Saluto con malinconia questa mia lunga e bella esperienza al servizio della giustizia in un territorio in cui ho le radici. Ringrazio tutti coloro che hanno lavorato con me con un particolare riconoscimento a chi lo ha fatto “spalla a spalla” per anni: Antonella Vigliotti, Mauro Charbonnier, Max Del Conte, Ferdinando Franco, Gabriele Maroni e, ovviamente, il mio sostituto Vincenzo Paone.

Iniziai la carriera nel 1979 come uditore giudiziario e già allora la giustizia era in crisi strutturale. Oggi, a quella crisi mai risolta, si è aggiunto un problema di credibilità che mi amareggia molto. Ma, lavorando in una Procura di persone perbene come quella di Asti, sono sicuro che l’Italia non sia condannata ad una giustizia perennemente in crisi».

Tanti gli omaggi ricevuti a ricordo dei suoi anni trascorsi a capo della Procura della Repubblica di Asti fra i quali una sostanziosa sottoscrizione del personale a favore di Medici senza Frontiere.

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