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Cronaca
Nizza

Orafo ucciso a martellate a Sanremo: chiuse le indagini sull’astigiano imputato di omicidio

Mario Bonturi ha dato la sua spiegazione al folle gesto: questione di gioielli affidati alla vittima e non restituiti

Dopo nove mesi la Procura di Imperia ha dichiarato la chiusura indagini sull’omicidio di Luciano Amoretti, il commerciante di orologi e preziosi ucciso a colpi di martello nella sua abitazione di Sanremo.
Provvedimento che ha raggiunto l’autore del delitto, reo confesso, Mario Bonturi, 64 anni, residente a Nizza, da settembre in carcere al Don Soria di Alessandria.
Assistito dal suo difensore, l’avvocato Gianluca Bona, si è fatto interrogare dal pm e ha fornito, più che la versione dell’accaduto, già ampiamente ricostruita grazie alle relazioni medico legali, il movente che lo ha spinto a sferrare i colpi di martello (che Bonturi insiste nel dire di aver trovato in casa della vittima del tutto casualmente) che hanno provocato la morte del commerciante.

 

Movente che non è stato reso noto, ma si parla di una questione legata ad alcuni preziosi che Bonturi aveva affidato ad Amoretti e sul quale sono nate discussioni per la restituzione.
Per il resto il nicese ha ribadito quanto già raccontato subito dopo l’arresto avvenuto pochi giorni dopo l’omicidio cui la Squadra Mobile di Imperia è arrivata grazie alle immagini della videosorveglianza interna del condominio in cui abitava Amoretti che hanno ripreso l’ingresso e l’uscita di Bonturi nei minuti in cui si è consumato l’omicidio.
Bonturi era partito da Nizza con un altro astigiano, Giuseppe Diotti, 50 anni presso il quale abitava da qualche giorno non avendo più una casa a disposizione. Diotti ha anche messo l’auto per raggiungere Imperia e ha pagato benzina e pedaggi autostradali; in cambio gli era stata promessa una giornata al mare con tanto di pranzo a base di pesce.
Diotti fin da subito ha rivestito un ruolo di mero autista di Bonturi senza essere messo a conoscenza degli impegni rivieraschi dell’amico.

Tant’è che una volta giunti a Sanremo, i due si sono separati e Diotti ha fatto il turista, compreso il selfie davanti alla statua intitolata a Mike Bongiorno. Ad un certo punto Bonturi, dopo il delitto, gli ha dato appuntamento per fare rientro a Nizza, si sono fermati per strada a mangiare una pizza e, una volta arrivati vicino al fiume Belbo, sempre Bonturi è sceso dall’auto e si è disfatto del telefono cellulare e del martello usato per uccidere Amoretti. I resti del cellulare e il martello sono poi stati ritrovati da un volontario munito di metal detector.

Diotti è uscito indenne da questa vicenda: gli investigatori hanno riconosciuto la sua estraneità al delitto mentre Bonturi da settembre attende il processo in carcere in condizioni di salute decisamente precarie avendo subito, nel frattempo, due interventi molto importanti.

(foto tratte dal sito www.riviera24.it)

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