Fa discutere nella vallata tra l’Astigiano e l’Acquese un possibile progetto relativo alla realizzazione di un impianto di essicazione fanghi, che risulta essere stato proposto al Comune di Quaranti da azienda privata. L’area scelta sarebbe quella della ex fornace di Quaranti, in zona confinante con diversi paesi del circondario. Sul tema, la consulta dei sindaci dell’Unione Collinare “Vigne&Vini” si è riunita nei giorni scorsi.
Convocati dal presidente Fabio Isnardi, sono intervenuti tutti i primi cittadini che fanno parte della comunità collinare, a eccezione del collega di Quaranti, Alessandro Gabutto. Una riunione pubblica per presentare il progetto, originariamente annunciata per questa settimana, è in attesa di convocazione. I sindaci dell’Unione hanno diffuso nel frattempo una dichiarazione ufficiale. Piuttosto netta nella presa di posizione:
«Il progetto, di cui siamo venuti ufficialmente a conoscenza durante un incontro pubblico a Quaranti nei primi giorni di giugno, non è compatibile con il nostro territorio. Un territorio vocato all’agricoltura, all’enogastronomia, a cui da qualche anno si è unito il comparto turistico, sempre più in crescita, nonostante le difficoltà legate alla pandemia che stiamo attraversando. Un territorio riconosciuto patrimonio dell’umanità dall’UNESCO, proprio per la sua unicità e per la capacità che hanno avuto le nostre genti nel preservarlo e farlo crescere in armonia con l’ambiente. Un territorio che ha saputo accogliere anche importanti attività industriali ma mai così impattanti e potenzialmente pericolose anche per la salute dei cittadini, prima cosa da non sottovalutare».
I sindaci dell’unione collinare annunciano la scelta unita e convinta, condivisa con i colleghi dei comuni vicini della provincia di Alessandria, di contrastare il progetto: «I sindaci sono i primi tutori del territorio, perciò ci affiancheremo alla stragrande maggioranza dei cittadini che abitano i nostri comuni e che ci stanno sollecitando a guidarli, nel proposito di fermare questo progetto».
Si dicono inoltre disponibili al supporto pratico per la risoluzione di un problema che dicono essere già presente: «Sappiamo che quel sito necessita di una importante bonifica da amianto e ci rendiamo disponibile ad affiancare il Comune di Quaranti affinché si possano chiedere aiuti ad altre istituzioni superiori per effettuarne la rimozione. Nel frattempo speriamo che anche Quaranti si vorrà unire a noi in questa battaglia di territorio».
Per concludere: «Ovviamente, consapevoli del ruolo istituzionale che rivestiamo, faremo valere le nostre istanze nelle sedi appropriate, in particolare nella conferenza di servizi che la Provincia di Asti dovrà convocare per raccogliere tutti i pareri degli interessati alla concessione dell’eventuale autorizzazione. Il territorio è di tutti, noi siamo chiamati a proteggerlo e preservarlo per le future generazioni».