Ancora un cantiere colpito dalla penuria di materie prime e ancora uno slittamento nella chiusura dei lavori. Dopo la scuola materna Debenedetti di Asti, la cui ditta che si occupava dei lavori di ristrutturazione e ammodernamento ha deciso di recedere il contratto, ora è la volta della scuola media Jona ad avere problemi.
Ma, diversamente dal caso della Debenedetti, la ditta appaltatrice continuerà a lavorare nel cantiere come da contratto, sebbene dovrà fare a meno di alcuni materiali per diversi mesi. Questo si tradurrà nell’inevitabile prolungamento dei lavori oltre settembre, quando si prevedeva di far rientrare parte delle classi.
La Jona non riaprirà a settembre, forse lo farà dopo Natale, o in primavera, ma è presto a dirsi. Le classi, già separate lo scorso anno scolastico, in parte all’ex Enofila e in parte nel rimanente troncone del vecchio plesso scolastico, che sarà poi abbattuto, resteranno fuori sede ancora a lungo.
Nei giorni scorsi l’amministrazione comunale ha incontrato la dirigente, i tecnici e le collaboratrici scolastiche per informarli di quanto sta succedendo.
«Sin dai mesi scorsi – affermano il sindaco Maurizio Rasero e l’assessore ai Lavori Pubblici Stefania Morra – si è sempre ribadito, rassicurando le insegnanti, che il troncone sarebbe stato demolito solo quando ci fosse stata la certezza del rientro dei ragazzi. Ma la situazione che ormai si sta verificando a livello mondiale, sta rallentando anche i nostri cantieri: nel settore dei lavori pubblici in questi ultimi mesi si sono verificati rincari abnormi dei materiali da costruzione, scarsità di materie prime e prodotti che penalizzano duramente le imprese appaltatrici e che potrebbero portare al blocco dei cantieri in corso; l’aumento dei prezzi delle materie prime sta colpendo il comparto delle costruzioni e i settori manifatturieri di metallurgia, legno, gomma e materie plastiche, mobili, autoveicoli, prodotti in metallo e apparecchiature elettriche. Conseguentemente vi sono enormi difficoltà di approvvigionamento anche per contratti già sottoscritti da mesi, con ritardi in tanti cantieri e gravi ripercussioni economiche e sociali. Le attuali condizioni di mercato relative ai prezzi e ai tempi di approvvigionamento delle materie prime – continuano gli amministratori – non consentono all’impresa appaltatrice di eseguire i lavori nel rispetto dei termini contrattuali per sopravvenute, straordinarie e imprevedibili condizioni, legate alla pandemia in atto e alle relative conseguenze».