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Cassa Integrazione

Ex Embraco, nuova proroga della CIG ma nessun progetto per la reindustrializzazione

E’ una notizia buona a metà perché non sono arrivate proposte o soluzioni per la reindustrializzazione del sito ex Embraco, spiega Ugo Bolognesi della Fiom Cgil Torino

«Vogliamo che i cancelli Riva si riaprano. Vogliamo lavorare, basta cassa». Hanno accolto così la notizia della proroga della cassa integrazione per cessata attività i lavoratori ex Embraco-Whirlpool in presidio permanente davanti al palazzo della Regione a Torino.

Il provvedimento varato dal consiglio dei ministri su proposta di Andrea Orlano, ministro del lavoro, prolunga di altri 6 mesi gli ammortizzatori sociali, gratuiti per le imprese, e quindi anche la curatela fallimentare della Venturers potrà farne richiesta senza oneri. Gli operai dell’azienda rivese saranno quindi coperti oltre la scadenza del 22 luglio che li avrebbe visti, altrimenti, definitivamente senza reddito.

E’ una notizia buona a metà perché non sono arrivate proposte o soluzioni per la reindustrializzazione del sito ex Embraco, come spiega Ugo Bolognesi della Fiom Cgil Torino: «La cosa più importante su cui bisogna spingere e lavorare in questi prossimi sei mesi»

Il presidente della Regione Cirio e l’assessora al lavoro Elena Chiorino hanno accolto la decisione del governo con prudenza: «Il via libera del consiglio dei ministri alla norma per prolungare la cassa integrazione per i lavoratori ex Embraco è il segno che un primo passo in avanti c’è stato – hanno dichiarato – bene che il governo abbia ascoltato l’appello per la proroga del decreto. Il via libera di oggi consente a più di 400 famiglie di tirare un momentaneo sospiro di sollievo. Ma questo dopo quattro anni di promesse non mantenute non basta. Adesso bisogna correre sul piano industriale».

Anche l’arcivescovo Cesare Nosiglia, durante l’ultimo tavolo tecnico convocato in Regione, ha fatto sentire la sua voce chiedendo finalmente una risposta chiara da Roma: «E’ ora che il governo dica la verità senza troppi giri di parole inconcludenti. Bisogna che la politica si assuma fino in fondo la responsabilità delle sue scelte su un tema che riguarda sia la giustizia sociale che il fondamentale principio costituzionale del diritto al lavoro».

Nella foto l’assessora Elena Chiorino con i lavoratori ex Embraco in presidio permanente a Torino

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