Rischia di essere definitivamente triste la coccinella del micronido di Castelnuovo Don Bosco. Non riaprirà infatti, almeno per l’inizio dell’anno scolastico, la struttura “La Coccinella Allegra” legata alla Casa di Soggiorno San Giuseppe. La decisione è stata presa dal CdA e dalla direzione in seguito alle scarse adesioni ricevute.
Le organizzazioni sindacali hanno chiesto un incontro istituzionale che si è tenuto in Prefettura venerdì scorso nel tentativo di raffreddamento dello stato di agitazione dichiarato da FP CGIL, CISL FP e UILTUCS UIL, passo precedente alla dichiarazione dello sciopero.
Alla presenza del capo di gabinetto del Prefetto Lara Maria Quattrone, di Silvia Serlenga presidente del CdA della San Giuseppe, del consulente Claudio Casaleggio e del rappresentante della cooperativa KCS Paolo De Ciutiis, sono emerse le difficoltà di gestione del servizio per l’infanzia a causa dei problemi di bilancio che la RSA di Castelnuovo sta cercando di risanare.
“Dal confronto è emerso chiaramente che il CdA non crede nel rilancio del servizio per due ordini di motivi: in quanto servizio sociale deve occuparsene il Comune (teoria alquanto surreale) – sostengono Cgil, Cisl e Uil – e, in aggiunta, non si può sommare un disavanzo economico (il micronido) ad un altro disavanzo economico (RSA San Giuseppe) a causa delle scarse adesioni ”.
Fabrizio Parise (Cgil Asti), Alessandro Delfino (Cisl Asti) e Ferdinando Ferrigno (Uil Asti) hanno poi stigmatizzato l’assenza all’incontro del sindaco di Castelnuovo Antonio Rago:
“Pur dichiarandosi in tutte le occasioni disponibile al sostegno in tutte le forme del rilevante servizio sociale assicurato dal micronido nel territorio di Castelnuovo e caldeggiarne la riapertura, non ha messo in campo ad oggi la benché minima azione di sostegno affinché non ci trovassimo in questa situazione. E’ evidente a tutti infatti, che immaginare un’apertura a gennaio 2022 rinunciando ad aprire adesso, rischia di diventare una chimera. Inaccettabile l’assenza del sindaco senza neanche una giustificazione ad un tavolo istituzionale di tale rilevanza”.
Anche la cooperativa KCS, che gestisce i servizi di assistenza, si sfila dalla situazione critica annunciando la volontà di interrompere anticipatamente la proroga dell’affidamento della gestione delle strutture, appesantendo così le problematiche della RSA San Giuseppe.
“A nostro avviso emerge un contesto di precise responsabilità per quanto sta accadendo, dove rilevanti carenze direzionali si accompagnano a difficoltà evidenti sia nella gestione complessiva della struttura che nei rapporti istituzionali. Apprezziamo la disponibilità manifestata a rimettere i mandati delle varie cariche societarie, operative e di consulenza affinché si possa rimuovere ogni ostacolo al rilancio della San Giuseppe e, a questo punto, accogliamo per parte nostra tale disponibilità. Esortiamo tutti i soggetti in campo – istituzioni, CdA, gestori, direttori ecc. – laddove emerga la necessità, a fronte delle dimissioni preannunciate, di sostituzione-designazione delle figure interessate, ad attivarsi senza altri tentennamenti o ulteriori perdite di tempo, mettendo in campo tutte le azioni conseguenti e necessarie”, concludono le OO.SS.
Sembra ormai configurarsi la prospettiva, già più volte avanzata, della ricerca di un socio privato che subentri nella RSA castelnovese.
I sindacati decideranno nei prossimi giorni se proseguire nello stato di agitazione confrontandosi con i lavoratori coinvolti.