Una piccola contrazione del numero di processi e di indagati alla Procura della Repubblica di Asti: questo uno dei dati del Rapporto Zoomafia 2021 su dati riferiti all’anno 2020 raccolti ed elaborati da Ciro Troiano, criminologo e responsabile dell’Osservatorio Zoomafia della Lav.
Troiano ha analizzato i dati relativi al numero totale dei procedimenti penali sia noti che a carico di ignoti in merito a reati a danno di animali.
Ad Asti in totale, nel 2020 sono stati registrati 52 procedimenti con 26 indagati. Rispetto all’anno precedente, i processi sono diminuiti del 12% e il numero degli indagati del 10%.
Un segnale che però non preoccupa particolarmente la Lav, considerando che i dati raccolti sono relativi all’anno fortemente condizionato dalla pandemia e dunque alla riduzione di controlli e di denunce.
Detto questo, è interessante entrare nel merito delle denunce e dei processi scoprendo che, ad Asti, la Procura ha proceduto per un caso di uccisione di animali propri da parte di persona identificata mentre 5 casi sono a carico di ignoti; per quanto riguara l’uccisione di animali altrui ci sono 2 casi con relativi indagati e 13 casi che invece ancora non hanno un responsabile.
Dieci i casi di maltrattamento che hanno un responsabile mentre per 12 le indagini sono ancora in corso.
Per quanto riguarda l’abbandono o detenzione di animali in condizioni incompatibili sono stati registrati 4 casi con relativi 6 indagati e 1 solo caso che invece è a carico di ignoti. Solo 2 i reati venatori denunciati mentre 2 sono state le indagini per traffico di cuccioli. Nessuno spettacolo vietato registrato e nessun combattimento tra animali intercettato.
Proprio il Tribunale di Asti, poco prima della pausa estiva, aveva inflitto una condanna al proprietario di un cane che si era trasferito di casa e aveva lasciato l’animale da solo nell’alloggio vuoto. Venne salvato in condizioni estreme.