Aperto e subito rinviato il processo che deriva dall’indagine “Lepus Aliena” di qualche anno fa della Procura della Repubblica di Asti.
Il giudice che presiede il processo, infatti, dottor Marco Dovesi, alla prima testimonianza, si è accorto di aver già trattato questa vicenda, seppur per una minima parte riguardante alcune intercettazioni poi stralciate, quando aveva ricoperto l’incarico da gip, sempre al tribunale di Asti. E la legge è molto chiara: il giudice non può sentenziare su un processo del quale ha già preso visione, seppure in minima parte.
Così l’udienza è stata immediatamente interrotta e il presidente del tribunale ha destinato come nuovo giudice la dottoressa Beconi rinviando tutto a metà ottobre.
Le iniziali accuse erano riferite ad un giro di importazione di lepri dall’estero per immetterle in ripopolamento facendole pagare come lepri nostrane, più care e più controllate.
Nel corso delle indagini, invece, è rimasto un solo imputato e un solo capo di accusa: Aldo Rosio, ex presidente Federcaccia di Asti, per alcuni bonifici disposti dalla Provincia di Asti a titolo di risarcimento e incassati da lui per un totale di circa 6500 euro in due anni.
Gli viene contestato di aver incassato senza giustificazioni quei soldi che dovevano servire a pagare le forniture di lepri e gli indennizzi ai proprietari dei terreni sui quali venivano liberate.
Difeso dall’avvocato Avidano, Rosio ha già annunciato che saprà giustificare fino all’ultimo centesimo.