È iniziata anche in Piemonte la campagna di vaccinazione contro l’influenza il cui virus è già stato isolato in un paziente di Torino. Influenza che, dopo la scorsa stagione invernale nella quale i contagi sono stati ai minimi storici, complici le regole antiCovid, tornerà ad essere un problema in aggiunta alla circolazione del Coronavirus.
Per questo motivo l’amministrazione regionale guidata dal presidente Cirio ha predisposto un Piano articolato affinché anziani, soggetti fragili o a rischio, ma anche chiunque voglia essere più protetto contro il virus virus, possa riuscire a vaccinarsi. Per fare questo sono stati coinvolti circa 3.000 studi medici di medicina generale nei quali è già iniziata l’immunizzazione dei soggetti sopra gli 85 anni. Si stima che la prima parte della campagna interessi circa 150.000 persone. Poi seguiranno gli altri soggetti in base alle forniture ordinate dalla Regione, seguendo l’ordine di età e le categorie previste dalla disposizioni nazionali: over 60, bambini tra i 6 mesi e i 6 anni, persone fragili, personale sanitario, donne in gravidanza o nel post partum, ospiti nelle RSA, famigliari di soggetti “ad alto rischio”, addetti ai servizi pubblici di primario interesse collettivo, donatori di sangue e persone che, per motivi di lavoro, hanno contatti con gli animali. In Piemonte, durante la campagna vaccinale 2020/2021, erano state vaccinate 935.000 persone.
Molte di più delle 713.000 immunizzate nella stagione 2019/2020. Ma tutti ricordano che l’anno scorso moltissimi cittadini, senza particolari patologie, non riuscirono a farsi vaccinare per la scarsità di dosi disponibili nelle farmacie. Un problema che quest’anno la Regione non vuole che si ripeti grazie ad una campagna acquisti che ha garantito al Piemonte 1,1 milioni di vaccini attraverso l’acquisto, in contemporanea, da quattro diverse case farmaceutiche. Tra questi ci sono 10.000 dosi dei nuovi vaccini spray, appositamente prodotti per l’uso sui bambini e 40.000 nuove tipologie di vaccini destinati ai soggetti fragili e ultra-fragili. La campagna per l’acquisto dei vaccini contro l’influenza è costata alla Sanità regionale circa 9 milioni di euro.
La co-somministrazione con il vaccino antiCovid
Come sta già avvenendo in altre regioni, durante la campagna antinfluenzale sarà possibile, nei casi previsti, ricevere con il vaccino contro l’influenza anche quello contro il Covid-19. Il soggetto, in questo caso, riceverà due vaccini differenti, con due distinte iniezioni, ma nella stessa seduta.
La doppia somministrazione avverrà negli studi dei medici di base che hanno aderito, come vaccinatori, alla campagna contro il Coronavirus. Il medico, prima di procedere all’iniezione del vaccino antiCovid, avrà la possibilità di verificare su un’apposita piattaforma informatica, se il paziente abbia già ricevuto una terza dose, magari rivolgendosi all’hub territoriale, o se abbia prenotato la vaccinazione all’Asl. Negli hub vaccinali delle Asl continueranno ad essere convocati coloro che non hanno un medico di famiglia che vaccina contro il Covid.
«La campagna vaccinale – spiegano il presidente della Regione Alberto Cirio e l’assessore alla Sanità Luigi Icardi – non solo è uno strumento per mettere ulteriormente in sicurezza la popolazione, ma è anche un modo per ridurre il rischio che i sintomi dell’influenza stagionale si sovrappongano a quelli del Covid, creando un ulteriore carico al sistema di tracciamento dei contagi».
«La vaccinazione antinfluenzale dal medico di famiglia – concludono Cirio e Icardi – è anche un’occasione per spiegare ai pazienti non ancora vaccinati contro il Covid l’importanza di farlo, per continuare ad abbattere la platea dei non ancora immunizzati».