La sua vita, adesso, si divide tra l’università e la casa nativa. Con una robusta iniezione di sogni che, a poco più di diociott’anni, corroborano il domani. La prima è la Bocconi, prestigioso ateneo milanese che ha formato stuoli di manager e amministratori. La seconda è appollaiata sulla collina di Villanuova, a due passi dal castello Gancia, dove vive la famiglia. I sogni vagano, ma sempre ben ancorati alla realtà. Come amerebbero ricordare i nostri nonni, tutto “a bocce ferme”. Lui è Leonardo Scaglione, canellese, una criniera di capelli color moscato maturo. Martedì 26 ottobre verrà premiato, al Quirinale, dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e dal ministro dello Sviluppo Economico Giancarlo Giorgetti per meriti di studio: è tra i 25 migliori studenti italiani del 2021 che riceveranno il premio “Alfiere del Lavoro”. Si è diplomato con 100 e lode, in estate, all’istituto Nostra Signora delle Grazie di Nizza, alla fine di un percorso a dir poco esaltante.
“Studiare mi piace – dice -. Soprattutto quando affronto argomenti che mi stuzzicano e mi piacciono. Alla “Madonna” (con questo abbreviativo in Valle Belbo si conosce l’istituto salesiano nicese n.d.r.) ho trovato un ottimo ambiente e una scuola di alto livello. Ringrazio il corpo docente e le suore che mi hanno aiutato in questo percorso. Così come la mia famiglia che mi ha sempre sostenuto”. Poi, arriva il premio. “E’ una grande emozione per me quel che accadrà martedì. Soprattutto, incontrerò altri giovani, mi confronterò con loro, ci scambieremo esperienze e prospettive. Un punto di partenza per il futuro”. Il domani. “Mi vedo proiettato nella carriera diplomatica. Voglio approfondire gli studi di lingue fatti a Nizza abbinandoli a giurisprudenza, dove mi sono iscritto alla magistrale in Bocconi. Mi piacerebbe poter svolgere il mio lavoro nella diplomazia italiana, all’Onu o alla Ue”.
Intervista completa su La Nuova Provincia in edicola martedì 26 ottobre.