“Serve urgentemente introdurre specifiche deroghe per l’abbruciamento dei materiale vegetali, pratica che, oltre a mantenere produttive porzioni di territorio a rischio abbandono e a prevenire rischi idrogeologici, è necessaria per evitare il diffondersi di malattie fitopatogene”. E’ quanto afferma Marco Reggio presidente di Coldiretti Asti nel rilevare le criticità riconducibili alla fase applicativa delle misure introdotte rispetto al Piano Straordinario della Qualità dell’Aria.
“In particolare per le imprese del comparti corilicolo e viticolo, durante il periodo invernale, sono necessarie operazioni di potatura per riequilibrare la pianta, la capacità produttiva e per eliminare parti legnose compromesse da attacchi fitopatologici che non possono restare stoccate poiché potrebbero essere molto pericolose per la diffusione di importanti malattie. Interventi che se gestiti con modalità diverse, non eliminerebbero del tutto i rischi e inciderebbero, comunque, alla produzione di agenti inquinanti, presumibilmente in misura ancora maggiore – sottolinea Diego Furia Direttore Coldiretti Asti”.
“Pur comprendendo le ragioni di dover limitare la formazione di polveri sottili e di dover trovare un giusto punto di equilibrio rispetto al Piano Straordinario, – concludono Reggio e Furia – chiediamo nuovamente alla Regione di introdurre la possibilità di adottare delle deroghe per tutti i Comuni, almeno di 30 giorni, anche non consecutivi (rispetto ad un divieto che interessa un periodo di 7 mesi), attraverso specifici provvedimenti al fine di non mortificare le esigenze di un territorio su cui insistono produzioni simbolo del Made in Piemonte”.