Al cimitero di viale Don Bianco procedono i lavori di manutenzione straordinaria sui loculi della campata A dove l’amministrazione comunale ha deciso di riesumare le salme, tumulate agli inizi del secolo scorso, che non hanno più parenti in vita o eredi diretti, riporre i loro resti nell’ossario e recuperare nuove tombe per future sepolture.
Una scelta, quella del recupero dell’esistente, dettata da due motivi: evitare ulteriori colate di cemento e la conseguente estensione dell’area cimiteriale oltre le attuali mura perimetrali, ma anche abbattere i costi di manutenzione sulle tombe più antiche, spesso interessate da infiltrazioni d’acqua, distacco di intonaci e crepe più o meno profonde.
«La richiesta di loculi per la tumulazione delle salme, aumentata a seguito della pandemia di Covid-19, ha reso necessario la fruizione degli spazi sepolcrali – spiegano il sindaco Maurizio Rasero e il consigliere comunale delegato ai cimiteri Piero Ferrero – Si è quindi proceduto alla estumulazione dei resti per poi eseguire opere di manutenzione dei manufatti, in particolare sulle campate ubicate nel reparto A. L’intervento, inoltre, è stato motivato dalla insorgenza, negli ultimi periodi, di rilevanti infiltrazioni causate da acque meteoriche che hanno provocato il degrado della struttura, minandone la stabilità».
«Dei quattrocentottanta loculi su cui è previsto l’intervento – racconta Ferrero – la maggior parte è risultata totalmente abbandonata tanto che soltanto sessanta eredi hanno manifestato la volontà di mantenere il loculo».
I lavori già effettuati
Il cantiere al cimitero urbano è solo l’ultimo di una serie di interventi mirati che hanno voluto non solo risolvere diverse criticità, ma anche abbellire i luoghi dove riposano i defunti. «Per il primo anno – continua il consigliere Ferrero – non solo abbiamo guardato alla sicurezza, ma anche al fattore estetico. Nel cimitero sono stati sistemati faldali, coppi e cornicioni nel reparto D e aggiustate delle pavimentazioni. Nel reparto C e D c’erano pezzi della facciata del grattacielo che si staccavano, quindi anche lì abbiamo fatto un intervento di ripristino. Poi ci sono stati lavori per incanalare meglio l’acqua nei tombini e abbiamo dato la tinta all’entrata». Il Comune ha inoltre rifatto il tetto degli uffici dell’Asp.
Gli interventi nelle frazioni
Diversi cantieri sono stati aperti anche in otto dei sedici cimiteri frazionali. «A Variglie abbiamo sistemato l’ingresso e collegato meglio le grondaie alle fogne, così da evitare gli allagamenti – racconta Ferrero – Nel cimitero di Casabianca sono state rifatte le caditoie e installati dei corrimano; a San Marzanotto sono stati ripristinati i gradini e, anche qui, posizionati dei corrimano; a Castiglione abbiamo impermeabilizzato i vecchi loculi e fatto altri lavori di manutenzione, mentre anche nel cimitero di Portacomaro stazione abbiamo migliorato il sistema di raccolta delle acque».
Sempre sul fronte della sicurezza c’è da segnalare che tutte le scale presenti nei cimiteri dell’Asp hanno ottenuto una certificazione e la maggior parte di esse sono state cambiate, dove possibile, con quelle “a binari”, collegate ai colombari in maniera da essere più stabili. «Dove non abbiamo potuto installare i binari – precisa Ferrero – abbiamo dovuto mantenere le scale con le ruote, come ad esempio davanti alle tombe ristrutturate nella campata A perché la Soprintendenza ha chiesto di fare così».
Gli innaffiatoi a gettoni
In tutti i cimiteri gestiti dall’Asp stanno per essere messi a disposizione i nuovi innaffiatoi che potranno essere adoperati come i carrelli nei supermercati, usando una monetina. «Una scelta che da un lato eviterà che gli innaffiatoi siano lasciati in giro per il cimitero – racconta il consigliere – o che vadano persi obbligando i cittadini a portarsi da casa bottiglie di plastica che, spesso, vengono abbandonate in giro per il cimitero, creando immondizia e degrado».
Il furto dei fiori
I cimiteri di Asti e delle frazioni stanno subendo, però, un fenomeno in crescita: il furto di fiori dalle tombe. «Non ci sono più grondaie di rame o altri manufatti preziosi da rubare, – continua il consigliere Ferrero – ma vengono rubati i fiori ed è difficile impedirlo, nonostante le telecamere che servono da deterrente. Non penso che chi rubi i fiori lo faccia per portarli a casa, ma è probabile che, come avviene nelle frazioni, vengano presi in un cimitero per metterli in un altro».
La chiesa non accessibile
Nel cimitero di Asti, dove dal 1^ ottobre 2020 al 30 settembre 2021 si sono contate 966 cremazioni e 957 funerali, c’è un problema che riguarda la chiesa al centro dell’area, oggi non accessibile per motivi di sicurezza. «La chiesa è del Comune, – conclude Ferrero – e necessita di lavori di ristrutturazione che oggi non possiamo finanziare. Però vorrei ringraziare tutti gli uffici, il settore lavori pubblici e l’impresa dei Fratelli Mascarino per gli interventi in corso nella campata A e tutti i dipendenti dell’Asp, settore servizi cimiteriali, per la grande disponibilità dimostrata in questi anni».
[foto Billi]