I parroci delle 19 parrocchie della provincia di Asti appartenenti alla diocesi di Casale Monferrato (site nei Comuni di Calliano, Casorzo, Cocconato, Grana, Grazzano Badoglio, Moncalvo, Montemagno, Montiglio, Moransengo, Penango, Robella, Tonco, Tonengo) hanno ricevuto una lunga lettera del vescovo mons. Sacchi con le indicazioni, condivise in occasione della “Tre giorni dei sacerdoti” a Spotorno, per l’avvio del nuovo anno pastorale con la ripresa di tutte le attività che la pandemia aveva ridotto in questo anno e mezzo.
«Rispetto allo scorso anno – osserva il prelato – la situazione è cambiata e le prospettive sembrano diverse anche perché da gennaio ad oggi oltre l’80% della nostra popolazione ha ricevuto il vaccino. Si parla di ripresa e ripartenza in tanti settori, ma noi dobbiamo anche affrontare una ripartenza dello spirito, perché questi mesi passati ci hanno fatto toccare con mano come nelle nostre comunità tante realtà sono andate in crisi. Credo che una delle urgenze pastorali di questo tempo sia proprio quella di rinascere come comunità in ambito sociale ed ecclesiale».
La pandemia ha svuotato le chiese, tante persone si sono allontanate dalla partecipazione alla messa domenicale e non sono più ritornate: «È importante – evidenzia il vescovo – prendere coscienza della situazione attuale perché questo ci obbliga a riflettere sul perché la vita di comunità e le nostre celebrazioni non sono così attrattive e coinvolgenti come in realtà dovrebbe essere. Sono consapevole che i nostri sacerdoti alla domenica devono correre in fretta da una chiesa a un’altra per poter garantire la celebrazione eucaristica, ma questo non giustifica messe veloci, omelie non preparate, piatte, noiose e poco coinvolgenti».
Mons. Sacchi propone di dare vita o rinvigorire il gruppo liturgico parrocchiale per preparare di settimana in settimana le celebrazioni liturgiche domenicali e suggerisce a tutti coloro che si prendono cura delle funzioni religiose (presbiteri, lettori, cantori, catechisti, ecc.) di seguire il corso on line elaborato dalla commissione liturgica regionale (di cui il vescovo casalese è presidente), finalizzato, oltre ad analizzare le novità della terza edizione del Messale romano, anche a rilanciare la partecipazione attiva dei fedeli, l’ars celebrandi e la ministerialità liturgica.
Il numero di sacerdoti avrà una forte contrazione nei prossimi anni (dei 52 sacerdoti che prestano servizio in diocesi, 5 sono ultra novantenni, 5 fra gli 80 e i 90 anni, 11 fra i 70-80, 5 fra i 60-70, 14 tra i 50-60, 8 fra i 40-50, solo 4 al di sotto dei 40 anni) e quelli rimasti non potranno stare dietro a tutte le incombenze parrocchiali: per questo nella diocesi prosegue la formazione per operatori pastorali che siano in grado di guidare una celebrazione liturgica, così come avviene in tante parti del mondo e soprattutto nei territori di missione.
Lo scorso 17 ottobre è iniziato in diocesi il Cammino Sinodale che segnerà il percorso di due anni e si concluderà con il Sinodo mondiale sul tema “Per una chiesa sinodale: comunione partecipazione e missione”: «Sarà importante – sottolinea il vescovo – ascoltare i giovani, i genitori, gli anziani, il mondo del lavoro che nel nostro territorio ha subito pesanti ripercussioni ed è in grave crisi, il settore scolastico, le amministrazioni locali». Da gennaio il vescovo riprenderà le visite nelle unità pastorali, interrotte a febbraio 2020, con modalità in corso di definizione.
Nella foto: la chiesa di Santa Maria della Consolazione a Cocconato.