Le prime notizie riguardanti la creazione di gadget risalgono al 1789 quando furono create e vendute medagliette raffiguranti l’effigie di George Washington, allora eletto alla presidenza della Casa Bianca ma, solo un secolo dopo, l’usanza del gadget prese piede e forma.
Era il 1886 infatti quando la Francia, in occasione del centenario della dichiarazione d’Indipendenza, donò agli Stati Uniti la famosa Statua della Libertà, e fu proprio quello l’anno in cui, contemporaneamente, si decise di produrre alcuni modelli in scala della statua da regalare durante l’inaugurazione. Un’intuizione che lanciò una moda; da allora gadget (che deriva dal nome dei suoi inventori, Gaget, Gauthier & Cie) è sinonimo di regalo, di souvenir o di ricordo.
Arrivando ai giorni nostri, un vero e proprio boom di gadget di ogni genere e foggia (tanto da assistere all’apparizione di numerosi e agguerriti collezionisti), si ebbe soprattutto negli anni Settanta e negli anni Novanta, poi la globale crisi economica ne decretò il drastico calo, ma non la scomparsa tanto che, negli anni 2000, questo tipo di oggetto è prepotentemente tornato sulla scena adeguandosi all’odierna sensibilità e consapevolezza per un utilizzo più costruttivo e sostenibile.
Se prima, infatti, i gadget erano in genere oggetti superflui e inutilizzabili adesso, per lo più, la loro finalità è quella di essere usati e impiegati nella vita quotidiana promuovendo così, nello stesso tempo, le aziende, le celebrazioni o gli eventi che vi si affidano. L’industria che gira intorno ai gadget (esistono ricchi cataloghi in proposito) e i creativi che studiano il mercato e le consuetudini della gente hanno capito che il ritorno economico, raggiungibile attraverso la pubblicità che questi oggetti portano nelle case delle persone, è amplificato dal loro eventuale utilizzo quotidiano. Penne, cappellini, magliette, portachiavi, braccialetti, ma soprattutto, oggetti di grande tendenza oggi, le ambite e ricercate borse o shopper personalizzate con logo, pratici contenitori ecologici, attenti all’ambiente, realizzati in materiali naturali o riciclati, utili per mille usi e che, nello stesso tempo, danno visibilità.
Un tipo di gadget che sicuramente, in questo momento storico, è tra i più graditi in quanto oltre ad essere poco ingombrante per essere portato con sé, è utilizzabile e riutilizzabile più volte per la spesa, per il trasporto di carte e documenti o può essere usato al posto della carta per comporre un originale pacco regalo. Borse e shopper di tante fogge differenti e per usi diversi dunque, ma con un unico scopo: divulgare in modo discreto, incisivo e magari indelebile, un nome, una frase, un evento, un’emozione.
Le shopper personalizzate non solo servono a promuovere la propria attività, il brand di cui andare fieri, ma anche a identificare il senso di comunità di quel brand, di appartenenza e di condivisione dei valori che incarna. Dai grandi marchi della moda, agli eventi che spaziano dalla cultura allo sport, passando per i gadget che servono a solennizzare particolare ricorrenze, imprimere il proprio logo su un prodotto, in questo caso una borsa, è anche un modo per far girare l’idea del brand e farsi pubblicità.
La scelta del materiale, le conformazioni, i colori, le grandezze e i dettagli delle shopper personalizzate sono davvero infinite. Si gioca di fantasia, creatività, si cerca di esprimere se stessi o le caratteristiche del proprio brand attraverso un oggetto che tornerà utile in diverse occasioni, quindi chi lo userà sarà invogliato, magari, a collezionare shopper diverse prodotte dagli stessi marchi.
E perché non creare una shopper come ricordo per una laurea, un compleanno o un anniversario da condividere con gli amici e le persone più care? Un gadget simpatico, utile e decisamente originale.