Dopo due anni dall’insediamento della nuova amministrazione, il gruppo consiliare di minoranza “Montafia nel cuore” prova a dare qualche stimolo in più per progettare il futuro del borgo astigiano fermo, secondo i consiglieri Maria Molino, Marina Conti e Giorgio Baglivo, all’ordinaria amministrazione. Due sono le interrogazioni presentate negli scorsi giorni: una sul futuro della scuola che sta vedendo diminuire gli alunni a favore delle scuole dei paesi vicini che offrono servizi migliori; l’altra sullo stato di abbandono del patrimonio comunale a partire dalla Fontana dello Zolfo fino alla Chiesa romanica di San Martino.
«Questi luoghi rappresentano uno dei biglietti da visita di un paese sia dal punto di vista liturgico che culturale – spiegano i tre consiglieri – riteniamo debbano essere curati, salvaguardati e valorizzati al fine di proteggere un patrimonio artistico-culturale di estremo valore che caratterizza il nostro territorio. Ci domandiamo perché le risorse più importanti del nostro paese, gli edifici storici sui quali bisognerebbe puntare, siano lasciati al loro destino».
L’intento del gruppo consiliare è certamente propositivo: si vuole cercare, insieme all’amministrazione, di mettere in campo una visione a lungo termine che si concretizzi in progetti di rilancio di Montafia con la creazione di eventi di attrazione turistica, ma soprattutto con la realizzazione di servizi di valore come la banda larga, le attività scolastiche e quelle commerciali che sono un vero presidio del territorio. Un progetto articolato che possa trattenere e attirare nuovi giovani per evitare lo spopolamento e veder rinascere il paese.
«Siamo a 40 minuti da Torino – concludono i consiglieri – vicinissimi alla stazione ferroviaria di Villanova dove parte un treno ogni ora per il capoluogo regionale. Dovremmo saper sfruttare questa posizione strategica».
Nella foto la Chiesa romanica di San Martino, oggetto dell’interrogazione della minoranza