300 mila euro, conti correnti, immobili e terreni: questi i beni confiscati a Simone Lombardi, 46 anni, presidente dell’Associazione Europea Diritti Persone Disabili onlus arrestato ad inizio marzo per circonvenzione di incapace.
La confisca penale è stata eseguita dal Nucleo di Polizia Economico finanziaria della Guardia di Finanza di Asti, su disposizione del tribunale a seguito delle gravissime accuse che hanno colpito l’uomo sul quale hanno indagato, oltre alla Finanza, anche la sezione di pg della Polizia di Stato.
Pesantissime le accuse: usando come paravento la sua associazione, Lombardi ha avvicinato un anziano astigiano molto malato e lo ha gradualmente allontanato dalla sua famiglia e dagli amici fino a diventarne l’unico punto di riferimento. A quel punto lo ha convinto a nominarlo erede universale: alla sua morte ha ereditato due case, terreni e quasi 300 mila euro di risparmi che sono stati poi usati per accendere una polizza vita a beneficio di Lombardi e di sua moglie.
Fra gli inganni propinati all’anziano che, a causa della sua malattia, aveva perso una parte delle sue abilità intellettive e di valutazione, Lombardi aveva usato quello del “primato dell’uovo”. L’anziano, infatti, era molto orgoglioso degli animali da cortile che allevava e il presidente della onlus lo aveva convinto di aver vinto il record per l’uovo più piccolo del mondo, facendo anche pubblicare la falsa notizia su un free press. Altra promessa per farsi intestare le case dell’anziano, era stata quella di destinarle, dopo la sua morte, a centro di accoglienza per bambini disabili, cosa mai accaduta.
Quando già l’anziano era molto grave, lo aveva nominato tesoriere e segretario della Onlus, facendogli emettere 2 assegni a favore dell’ente per un totale di oltre 21 mila euro. Salvo poi, una volta “sbrigate” tutte le pratiche ereditarie, lasciarlo morire in solitudine e in condizioni igienico sanitarie pessime.
Erano stati i figli dell’anziano a sollevare dubbi sulla legittimità della nomina ad erede universale fatta dal padre a Lombardi e le indagini hanno dato corpo ai sospetti.
Soldi, case e terreni erano già stati oggetto di un sequestro preventivo all’atto dell’arresto e ora, con la valutazione del tribunale di Asti, quel sequestro si è trasformato in confisca penale.