La querela presentata da Mario Vicenzi trova sufficienti riscontri per mandare a processo i suoi tre soci.
Gabriele Vigo, formalmente residente in Malesia, Giulio Galansino e Francesco Massolo entrambi residenti a Nizza sono stati rinviato a giudizio e ad aprile dovranno comparire davanti al giudice di Alessandria per rispondere delle accuse di minacce e di danni patrimoniali alla storica Vicenzi Franco srl di Mombaruzzo.
La denuncia è riferita ad episodi accaduti fra il 2016 e il 2018, quando Galansino e Vigo erano amministratori di fatto della società nel cui consiglio di amministrazione sedeva anche Mario Vicenzi, erede del fondatore. Altro amministratore di fatto viene indicato dalla Procura quale Francesco Massolo, che all’epoca rivestiva anche il ruolo di commercialista della società.
I fatti contestati sono di due tipi. Da una parte le minacce, che emergono dalla denuncia di alcuni frasi rivolte a Vicenzi durante con consiglio di amministrazione con il quale lo hanno obbligato a sottoscrivere un verbale di assemblea che prevedeva la decurtazione del suo stipendio dietro la frase: «Firma quel foglio o sei fuori dall’azienda» addebitata a Galansino e a Massolo.
In un’altra riuione, i tre imputati lo avrebbero invece obbligato ad accettare l’assunzione della figlia di Galansino e, alle sue rimostranze, Vigo gli avrebbe detto: «Qui comando io, tu firma l’assunzione e stai zitto se no vattene e muori di fame».
Ma ai tre imputati vengono addebitati anche danni patrimoniali alla società Franco Vicenzi srl per aver deliberato, in conflitto di interesse con la società da loro amministrata, un compenso annuo forfettario di 12 mila euro a Galansino e una consulenza ad una società riconducibile a Vigo per un importo di 24 mila euro l’anno.
«Il processo dimostrerà la totale infondatezza delle imputazioni prospettate.
I presupposti di fatto su cui poggiano le contestazioni sono già stati giudicati e smentiti all’esito delle numerose cause civili intentate dal signor Vicenzi, dopo essere stato revocato dalla carica di amministratore della società» commentano gli avvocati difensori Fabrizio Mignano e Luisa Pesce.