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panchina rossa
Cronaca
25 Novembre

Ad Asti una casa segreta per ospitare le donne vittime di violenza

A disposizione del Centro Antiviolenza L’Orecchio di Venere per le prese in carico in emergenza a qualunque ora del giorno e della notte

Niente retorica  per la Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne: il Centro Antiviolenza L’Orecchio di Venere di Asti, importante “costola” della Croce Rossa, celebra questo importante momento dell’anno con un fatto concreto, ovvero l’apertura di una “casa segreta” che ospiterà donne prese in carico in emergenza, qualunque ora del giorno o della notte.

«Uno strumento in più – hanno spiegato il presidente Cri di Asti Stefano Robino ed Elisa Chechile, referente del Centro – che va ad aggiungersi ai “letti” segreti per le donne che hanno bisogno di cure e all’appartamento Covid che era stato allestito durante la pandemia per le vittime di violenza domestica che fossero positive e avessero bisogno di allontanarsi da casa».

Una casa che può ospitare quattro adulti e bambini, anche se appartenenti a due nuclei diversi, grazie alla realizzazione di “doppioni” che consentono di raddoppiare il servizio. Una casa discreta, invisibile, accessibile, riservata ma inserita in un contesto di vicini di casa che ne conoscono la destinazione e che si sono offerti di fare da “sentinelle” per le donne che l’abiteranno.

Ha un nome, questo luogo destinato a far ritrovare serenità ed equilibrio a chi sfugge a violenze domestiche: Athena «perchè tutte le donne nascono veneri e tali dovrebbero rimanere sempre» spiega Elisa Chechile.

Questo luogo protetto è nato dalla solidarietà di tanti che hanno donato denaro ma anche ore di lavoro per allestirlo a dimostrazione di come la comunità senta profondamente la necessità di mettere al sicuro le donne in pericolo.

Che sono sempre di più, come spiegano al Centro Antiviolenza, soprattutto dopo i lockdown dovuti al Covid che, con la convivenza forzata, hanno esasperato i conflitti già esistenti. Proprio il Progetto Gentilezza della Croce Rossa di Asti, nato con l’obiettivo di supportare le persone più fragili e i parenti dei contagiati ricoverati, ha consentito di intercettare due casi di segregazione in casa, poi risolti grazie al loro intervento.

Ma denunciare non è facile. E a ricordarlo è la panchina rossa che è stata inaugurata proprio all’ingresso della sede della Cri in via Foscolo, appena superata la cancellata, nel giardino sotto le alte piante. «E’ per le donne che hanno trovato il coraggio di varcare quel cancello e sono venute a raccontare i loro incubi quotidiani. E’ una scelta faticosissima, perchè segna il fallimento di un progetto di famiglia – ha spiegato ancora Elisa Chechile – e quando finiscono, possono sedersi un attimo su questa panchina, al sicuro, per riprendere fiato e affrontare il loro futuro con l’aiuto di tanti professionisti ed esperti che mettiamo a disposizione».

Ospiti graditissimi i bambini della III B della scuola Buonarroti che hanno regalato delle “palette” disegnate in classe alle autorità intervenute all’inaugurazione della panchina.

(Ago foto)

I bambini della Buonarroti alla Croce Rossa

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