Anche Asti lunedì pomeriggio sarà una delle 50 piazza italiane che, in contemporanea, chiederanno la libertà per Patrick Zaky, lo studente egiziano dell’Università di Bologna detenuto in patria da 22 mesi per la sua attività in tema di riconoscimento di diritti civili.
Alle 17,30, in piazza San Secondo, si troveranno attivisti di Amnesty International Asti, Agedo Asti-Alba, Acli, Cgil, Rete Welcoming Asti Pride, Libera Asti, Noix de Kola, Anpi.
La giornata non è stata scelta a caso, ma è la vigilia dell’ennesima udienza che si terrà il 7 dicembre nella speranza che finalmente venga accolta la sua richiesta di scarcerazione dopo 668 giorni di detenzione.
«Quella del 7 dicembre potrebbe essere l’udienza decisiva per Patrick, giacché altri processi come il suo sono arrivati o stanno volgendo alla fine» ha dichiarato Riccardo Noury, portavoce di Amnesty International Italia.
«La speranza è che un giudice riconosca, dopo quasi due anni, l’infondatezza dell’accusa di diffusione di notizie false. Il timore è che la magistratura egiziana non rinneghi sé stessa ed emetta una condanna: se ciò accadesse, sarebbe uno sviluppo terribile, anche perché nei confronti delle sentenze dei tribunali d’emergenza non è previsto appello» ha proseguito Noury.