Nei locali del Comune della Città di Asti, in piazza San Secondo 1, è stato siglato dalla Direzione regionale Inps del Piemonte, la Città di Asti e la Caritas di Asti il protocollo di intesa “Inps X tutti” (foto). Il progetto, nato nel 2019, ha l’obiettivo di non lasciare indietro le persone più fragili, che spesso non conoscono i propri diritti previdenziali e non sanno come ottenerli.
Inps X tutti vuole rendere più accessibili le prestazioni sociali attualmente previste ed erogate dall’INPS, nei confronti di quella fascia di popolazione che vive in condizioni di grave disagio sotto il profilo sociale, economico, lavorativo e abitativo. Le persone che vivono in tali situazioni di disagio, infatti, nella maggior parte dei casi, non dispongono degli strumenti che consentono loro di venire a conoscenza delle prestazioni erogate dall’Istituto e, conseguentemente, di accedere alle stesse. Il tema della tutela dei soggetti fragili è un tema caldo, acuito dalla recente crisi pandemica.
Ciò determina per INPS la necessità di allargare gli orizzonti del suo intervento, cercando la collaborazione di altri enti, per dare maggiore efficacia alla sua azione. L’idea di base è questa di costituire una rete di supporto, estesa a tutta la regione, che sostenga e accompagni i cittadini piemontesi alla conoscenza e all’accesso alle prestazioni di sostegno cui avrebbero diritto, rafforzando contemporaneamente il senso di appartenenza e di sostegno reciproco. Una rete che si è già attivata a Torino, Vercelli e Novara. E da oggi sarà presente anche ad Asti.
Il disegno su cui si basa Inps X tutti è la promozione di una forma di welfare integrato, che vede protagonisti, insieme ad INPS, i Comuni con i rispettivi Servizi Sociali, nonché le principali Associazioni di volontariato in un percorso di condivisione, in ottica di scambio e reciprocità, delle loro risorse migliori a beneficio dell’intera popolazione. Gli operatori del terzo settore e dei servizi sociali, infatti, grazie alla loro esperienza quotidiana, possono rappresentare una risorsa preziosa per intercettare quella parte di utenza che ha maggiori difficoltà ad entrare in contatto con i servizi dell’Inps.
La sinergia tra INPS, Comuni e Associazioni prevede in primo luogo una formazione dei rispettivi operatori sulle misure di sostegno dispensate dall’INPS. A seguito della formazione erogata a cura di personale esperto dell’INPS, il personale del Comune ed i volontari dei centri di ascolto saranno in grado di aiutare i soggetti interessati a rispondere ad un questionario on line, predisposto da INPS e disponibile accedendo al sito dell’Istituto, che permette di accertare bisogni, condizioni e prerequisiti per l’ottenimento delle prestazioni.
Il questionario guiderà interattivamente l’utente e chi l’assiste all’interno di un percorso mirato, in particolare, a conoscere l’esistenza del diritto ad una serie di prestazioni quali: Reddito di Cittadinanza e Pensione di Cittadinanza, assegno familiare dei Comuni, assegno di maternità dei Comuni, Bonus Bebè, premio alla nascita, bonus asilo nido, NASPI, assegno sociale, invalidità civile. Dopo la somministrazione del questionario, con il prezioso supporto della Città di Asti e la Caritas di Asti, si realizzeranno azioni mirate al raggiungimento dei soggetti in situazioni di disagio economico per la verifica di eventuali diritti inespressi e la presentazione delle relative istanze all’Inps.
Firmatari del Protocollo di intesa Emanuela Zambataro, Direttore regionale Inps Piemonte, Maurizio Rasero, Sindaco della Città di Asti, Mons. Marco Prastaro per la Caritas di Asti. Per Emanuela Zambataro, Direttore Regionale Inps del Piemonte, rappresentata per l’occasione dal Direttore Provinciale di Asti Fiorenzo Prato, è importante estendere l’iniziativa a tutte le province della regione per riuscire a creare una solida rete di collaborazione tra le diverse componenti della società piemontese. Questa collaborazione, impreziosita dalla capillarità dei servizi dei Comuni e della Caritas, consentirà di raggiungere tutte le persone in difficoltà, che silenziosamente vivono ai margini della società, che non richiedono un aiuto spesso perché non sanno di averne titolo, nuovi poveri creati dalla crisi pandemica che si sono ritrovati senza casa e senza lavoro, spesso senza una rete familiare di sostegno e che, per pudore, restano in silenzio.
Maurizio Rasero, Sindaco della Città di Asti e Mariangela Cotto, Assessore alle Politiche Sociali evidenziano che “l’obiettivo dell’amministrazione è sempre stato quello di cercare la povertà nascosta e non la povertà urlata”. Monsignor Marco Prastaro, Vescovo della diocesi di Asti, legale rappresentante della Caritas, auspica che l’iniziativa possa offrire ai volontari dei centri di ascolto Caritas le informazioni e competenze necessarie per poter camminare con i più deboli aiutandoli a cogliere le opportunità che lo Stato mette loro a disposizione.