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presepe di Castelnuovo Don Bosco Gilardi
Attualità
Castelnuovo Don Bosco

Quel presepe allestito come ai tempi di Don Bosco

Allestito nella parrocchia di Sant’Andrea da un gruppo di volontari

C’è tempo fino al 31 gennaio per visitare, a qualunque ora del giorno, il presepe storico allestito nella chiesa parrocchiale di Sant’Andrea a Castelnuovo Don Bosco.
Nella cappella centrale della navata di destra un gruppo di volontari ha riprodotto, su non meno di 30 metri quadrati, un presepe tradizionale che valorizza le straordinarie statuette di gesso risalenti ad un’epoca a cavallo fra il 1800 e il 1900.
Quella del presepe tradizionale è una rinnovata tradizione che risale ad una trentina di anni fa per volontà ed impulso dello scomparso parroco di allora, Don Franco Burzio.
Dopo anni in cui il presepe era un po’ “decaduto” e ridotto alle sole statuette della Natività sistemate sotto l’altare nei giorni delle festività, il gruppo di volontari ha recuperato tutte le statue disseminate nei vari magazzini e locali della chiesa, le ha fatte restaurare e poi ha trovato, di volta in volta, “angoli” di parrocchia in cui sistemarle.
Con un’idea ben precisa fin da subito: non lasciarsi tentare dal fascino delle meccanizzazioni o delle installazioni più moderne attenendosi invece scrupolosamente ad un contesto storico tradizionale, per far rivivere ai visitatori che lo vedono l’atmosfera del presepe ai tempi di Don Bosco.
Anche se qualche concessione agli “effetti speciali” la si trova. La più spettacolare riguarda il grande ruscello sostenuto dalle pietre del “mursu”, tipiche della zona castelnovese, con l’acqua che scorre. E poi l’effetto giorno/notte in omaggio al presepe di inizio secolo scorso quando, in totale assenza di elettronica, un falegname e un elettricista del paese avevano inventato un’ingegnoso sistema per accendere e spegnere le luci sul presepe grazie ad una ruota di legno rivestita da placche di rame alterne che davano contatto o lo toglievano. Altri giochi, senza svelare troppo, vengono realizzati con l’utilizzo di specchi che regalano prospettive “impossibili”.
E’ un presepe totalmente “plastic free” in cui vengono utilizzati materiali del posto (pietre, ghiaietta, canne) e poi tanta carta che riproduce la roccia e, vicino alle case in gesso che furono realizzate da Diego Bertagna, anche qualche oggetto tipicamente castelnovese, come la botticella che sostiene il castello di Erode o le damigiane che raccolgono le canne.
Il presepe è visitabile negli orari di apertura della chiesa (tutto il giorno) fino alla fine del mese mentre i volontari, pensando già all’installazione del prossimo anno, rivolgono un appello a chi volesse unirsi a loro per mantenere alta la tradizione del presepe tradizionale.

(Foto Guru)

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