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arresti scippo via prandone
Cronaca

E’ minorenne una delle due scippatrici dell’anziana morta dopo la caduta

Ha agito con una donna adulta. La Squadra Mobile ha compiuto cinque arresti fra ieri sera e stamattina. La ragazzina prelevata da una comunità di recupero. Agivano per procacciarsi denaro da spendere in droga. L’appello della Polizia

L’hanno scippata due donne

E’ stato uno dei casi di cronaca più brutti di quest’anno: a fine aprile, in via Prandone, di pomeriggio, una donna di 78 anni è stata trovata a terra, con un trauma alla testa. Ricoverata in ospedale, dopo dieci giorni di agonia, si è spenta. Il sospetto, fortissimo, era che la donna fosse caduta in seguito ad un violento scippo. La sua borsetta rossa, infatti, non era con lei nè è stata trovata nella sua abitazione dalla figlia. Sparito portafoglio, soldi e documenti. Ipotesi fortemente avvalorata da alcune riprese di telecamere di sorveglianza sia pubbliche che private.

E’ cominciato con quell’aggressione una delle indagini più serrate della squadra Mobile della Questura di Asti che ha portato, fra ieri sera e stamattina, a cinque arresti.

Scoperte almeno altre 6 rapine

E, strada facendo nelle indagini, gli investigatori hanno scoperto che di rapine e scippi con lo stesso modus operandi ne erano stati portati a segno almeno altri 6 oltre a quello letale per la pensionata di via Prandone nel giro di poche settimane, sempre nella zona di corso Alfieri verso piazza Primo Maggio.

I racconti delle vittime, quelli di testimoni oculari e la comparazione dei ore di filmati acquisiti in quella zona hanno portato a ricostruire uno sciagurato modo di procurarsi denaro da parte di un gruppo di tossicodipendenti.

Gruppo eterogeneo che comprende due uomini e una donna già adulti oltre al figlio di uno di essi e una ragazza non ancora diciottenne. Ad accomunarli, oltre la ricerca costante ed esclusiva di denaro per pagarsi cocaina, anche l’utilizzo di un appartamento in corso Alfieri.

La pensionata è stata colpita con un pugno

Il colpo in via Prandone è addebitato alle due donne, alle quali il sostituto procuratore di Asti Dentis ha contestato il grave reato di omicidio preterintenzionale. Hanno adocchiato già da corso Alfieri la donna che camminava con il bastone e la sua borsetta rossa al braccio, hanno atteso che svoltasse in via Prandone, strada secondaria e poco frequentata e lì, secondo l’ipotesi di accusa, le avrebbero sferrato un pugno al volto che ha fatto cadere violentemente a terra l’anziana riportando il trauma cranico che l’ha poi portata al decesso.

Rapinato un giovane che voleva fare sesso

Subito dopo le due sono tornate nell’alloggio di corso Alfieri dove, appena tre o quattro ore dopo, si è consumata un’altra rapina. Vittima un giovane di 25 anni che aveva risposto ad un annuncio per un rapporto sessuale a pagamento e che si era presentato trovandosi davanti invece due uomini che, sotto la minaccia di una pistola ad aria compressa, lo hanno rapinato e malmenato.

Tre rapine in un solo giorno

Qualche giorno dopo, il 5 maggio, il gruppo ha portato a termine altre tre rapine nel giro di poche ore: una donna di 54 anni, astigiana, cui veniva strappato lo zaino contenente il cellulare e un portafoglio. Lei è stata minacciata con un martello e anche in questo caso è stata spinta a terra e ha riportato lesioni. La seconda rapina è avvenuta in un negozio di corso alla Vittoria con vittima una donna di 74 anni, minacciata con la pistola ad aria compressa. E poi anche un uomo, di 72 anni, rapinato in corso Volta, sempre di fronte ad una pistola.

Altra anziana caduta a terra con lesioni

Il gruppo deve averci provato gusto, perchè la settimana successiva a finire nella loro furia di ricerca di oro e denaro da scambiare con una dose, è finita una 87enne in corso Alessandria, nei pressi di piazza Primo Maggio; anche per lei lo scippo è finito a terra, con un ricovero in Pronto Soccorso per lesioni anche serie. Infine, l’ultimo colpo finito sotto indagine, quello del 23 maggio in via Sant’Evasio con vittima una 80enne, sempre di Asti e sempre finita a terra dopo lo scippo.

Soprattutto le due donne lavoravano insieme mentre gli altri arrestati colpivano singolarmente, poi mettevano insieme i proventi degli scippi e condividevano la droga assunta quasi sempre nell’alloggio di corso Alfieri.

Trovati dei vestiti uguali a quelli usati nei colpi

Agivano sempre a volto scoperto, spesso indossando gli stessi abiti (alcuni dei quali ritrovati durante gli arresti di stanotte) e sceglievano le loro vittime sul momento, l’importante è che fossero anziane e indifese.

La figlia della donna morta in seguito al primo scippo, che non ha voluto rilasciare commenti alla notizia degli arresti di questa mattina, ha comunque annunciato che si costituirà parte civile affidandosi all’avvocato Maurizio Lamatina.

L’appello per far emergere altri scippi o rapine

Ma il sospetto degli uomini della squadra Mobile diretta da Loris Petrillo, è che il numero di scippi e rapine compiuto da questo gruppo sia superiore a quello dei sette denunciati. Per questo, se qualcuno è stato scippato e riconosce il modus operandi in quello descritto, è invitato a farsi avanti e a presentarsi in Questura per fare denuncia.

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