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Attualità
Progetto di massima

Albergo diffuso, una nuova galleria, eccellenze agricole, teleriscaldamento: il Nord Astigiano in un piano per il PNRR

Un progetto di Monferrato Excellence inviato a decine di sindaci per un rilancio della zona. Ancora tutto da discutere

Un progetto di 40 pagine che sta girando da qualche giorno per il Nord Astigiano (ma interessa  anche 6  comuni della provincia di Torino e 21 dell’Alessandrino) sul quale cominciano a diffondersi commenti e prese di posizione per alcune proposte contenute.

Si intitola “Monferrato Nord per un piano di sviluppo territoriale” ed è stato proposto dall’associazione di produttori Monferrato Excellence presieduta dall’architetto Dino Barrera.

Per sua stessa ammissione, quello che è stato elaborato dal gruppo di lavoro messo insieme da  Barrera, è una «idea di come rivitalizzare quella parte di Piemonte che oggi è ferma e che ha invece grandi potenzialità per diventare attrattiva. Questo progetto – afferma Barrera – è un   punto di partenza per discussioni che saranno allargate alle popolazioni coinvolte e a tutti i soggetti che vogliano lavorarci. Per aggiungere o per togliere».

E le cose da discutere e valutare sono davvero tante perché tante sono le linee di azione contenute in questa prima proposta che non contiene ancora piani operativi, progetti dettagliati e piani economici articolati.

Su una cosa sono tutti d’accordo: quell’area presa in considerazione oggi ha un grande valore aggiunto: il suo paesaggio. E trovandosi a 30 chilometri di distanza da una metropoli come Torino si candida ad accogliere chi voglia rifugiarsi nella campagna per sfuggire alla città, complice anche il massiccio ricorso allo smart working introdotto dalla pandemia.

Una parte del progetto è dedicata all’analisi attuale del territorio, alla sua classificazione demografica, agli assi tematici sui quali lavorare (produzione agricola, forestale, residenzialità, viabilità e trasporti, servizi, turismo, patrimonio paesaggistico).

Sul fronte dell’agricoltura l’idea è di creare un “biodistretto”, ovvero una filiera di produzione di prodotti bio e di uno slancio alla cerca del tartufo in zone particolarmente vocate grazie alla presenza di estese foreste di pregio.

Ma gli stessi boschi  sono al centro di un’altra proposta, ovvero quella di una filiera forestale (tutta da creare, ad ora) per una manutenzione in senso largo che impieghi gli scarti nell’alimentazione di centrali a biomassa disseminate in più comuni per piccole reti di teleriscaldamento nei borghi storici.

Capitolo ampio anche riservato alla viabilità che prevede allargamento della strada sull’asse Villafranca, Casalborgone e Asti e poi l’idea, quantomeno stravagante, di bucare la collina sotto la frazione Serra di Capriglio per realizzare un galleria che eviti il saliscendi nel piccolo gruppo di case (tempo impiegato dalle auto meno di 4 minuti) per raggiungere in via diretta il Santuario del Colle Don Bosco.

Su questa proposta l’architetto Barrera afferma: «E’ un progetto dormiente dell’Anas che abbiamo voluto far emergere nel contesto di questo piano. Può anche essere l’occasione  per cassarlo definitivamente».

Molte aspettative vengono riposte nella riattivazione della linea ferroviaria Asti-Chivasso non solo a scopo turistico.

Reti tecnologiche e di telecomunicazioni sono comprese nel piano come pure un progetto sul recupero del dismesso mulino di Gallareto o, in alternativa, della ex Cantina Sociale Asti Nord sempre nella frazione di Piovà Massaia.

L’idea è di trasformarlo in un grande “contenitore” che accolga uffici di consulenze ai produttori della zona con attività di promozione del territorio, sala convegni e corsi di formazione, sede del biodistretto, master universitari dedicati alla tutela del paesaggio, uffici di coworking, ufficio di incontro fra domanda e offerta di lavoro, centro di analisi e pianificazione turistica, centro di formazione per lavori innovativi.  Servizi che potrebbe dividersi con una seconda sede da recuperare, le ex distillerie Martini e Rossi a Montechiaro.  Lo stesso ex mulino di Gallareto ospiterebbe anche una “succursale” dell’Anffas per servizi a favore di disabili, anziani, soggetti fragili. In questo contesto sanitario si inserirebbe anche uno screening con unità mobile della Fondazione Cardioteam.

E poi ancora l’idea del “balcone sul Monferrato” dalla Piana Villanovese sulle colline del Nord Astigiano, animazione culturale, museo dei fossili a Palazzo Lombard di Buttigliera e  mercato-giardino con una “casa dei semi” sempre all’ex mulino di Gallareto. Ancora a Capriglio, invece, proposta di una Accademia Monferrato di cucina tradizionale e innovativa da sistemare nell’ex asilo del paese.

Sul fronte della ricettività turistica il Piano parla di creazione di “albergo diffuso” nei borghi dei Comuni e di animazione culturale attrattiva in collaborazione con Artissima e con l’idea di realizzare un Parco Europeo d’Arte.

Tutto questo da finanziare per non meno di 122 milioni di euro con i fondi del PNRR.

Attualmente il progetto indica come ente capofila la Provincia di Asti anche se il presidente Lanfranco ha dichiarato di non aver ancora ricevuto alcun atto formale e sottolinea di non esserne né promotrice né può essere titolata a farlo.

Il presidente di Monferrato Excellence ha affermato di aver inviato copia a tutti i sindaci dei Comuni interessati chiedendo a loro di indicare la Provincia di Asti come ente capofila. E il Comune di Buttigliera, nel consiglio comunale di martedì prossimo, discuterà già di questo.

(Foto Gian Barberis)

 

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