Ci sono cambiamenti che avvengono sotto i nostri occhi di cui spesso non ci accorgiamo, troppo abituati al solito orizzonte e alla stessa prospettiva. Ma un paesaggio cambia anche grazie ad interventi non invasivi, andando a riempire spazi vuoti trasformandoli per sempre.
E’ quello che ha pensato Paolo Lanfranco, sindaco di Valfenera, osservando le trasformazioni che il paesaggio urbano della cittadina del Pianalto sta subendo in modo graduale grazie all’intervento del pubblico (amministrazione locale e provinciale) e a quello di alcuni privati che stanno lavorando in perfetta sinergia per contribuire ad aggiungere valore al patrimonio urbanistico ed edilizio. Il sindaco ha messo insieme un piccolo “reportage” fotografico di queste trasformazioni.
«Valfenera si sta muovendo verso un ripensamento di un passato sviluppo urbanistico disordinato – commenta Lanfranco – insieme ai privati abbiamo sempre più spesso ragionato su come dare una collocazione funzionale agli spazi ed utilizzarli per la maggiore fruibilità di tutta la comunità».
E’ stato così per la realizzazione della rotonda all’incrocio tra via Europa e via San Lorenzo, un’area edificabile che certamente avrebbe trovato un utilizzo appetibile per pochi, ma che avrebbe compromesso la viabilità generale. «Trattando con i privati e razionalizzando gli interventi – continua il sindaco – abbiamo dato una nuova prospettiva alla percorribilità viaria, creando anche le premesse per riparare a qualche errore creatosi durante il boom edilizio del passato».
Cambiamenti che avranno scarso impatto sul paesaggio riguardano invece un aspetto importante: la sicurezza. Proseguono infatti i lavori sul ponte del cavalcavia sulla strada provinciale 19, in via San Michele. «La Provincia sta facendo uno sforzo importante per mettere in sicurezza le strutture intervenendo in fase preventiva – spiega Lanfranco – Genova ci ha insegnato molto. Abbiamo sfruttato l’opportunità dei bandi statali e il cantiere aperto ci dà quella dimensione di concretezza dell’agire di cui possiamo essere soddisfatti».
Ma Lanfranco plaude anche all’intervento dei privati che si muovono nel rispetto di quell’impronta ordinata e di decoro impressa negli anni nello spirito della comunità. Due gli esempi: l’alberata di piante ad alto fusto impiantata dalla Caffè Vergnano subito dopo la realizzazione del capannone del nascente stabilimento e il restauro di villa Berardi. «Che si sia pensato al verde, subito dopo il cemento – conclude il sindaco – va nella direzione della rivalutazione del paesaggio, aspetto importante anche per i nuovi proprietari della storica villa seicentesca Berardi che ne stanno portando avanti il restauro rispettando il patrimonio esistente senza sconvolgerlo. Significa che anche i privati hanno attenzione per il decoro e l’abbellimento della città. Il bello chiama il bello. E richiama anche nuovi residenti».