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Attualità

Asti, palloncini e candeline per i bimbi mai nati

E’ nato il gruppo astigiano di “genitori speciali”, che hanno subito la perdita di un figlio in gravidanza o nelle prime settimane di vita

Uno schiaffo al cuore

Perdere un figlio prima ancora di conoscerlo. Uno schiaffo al cuore che ogni giorno viene tristemente sperimentato dalle coppie cui un ginecologo o un’ostetrica si trovano a dire, dopo un’ecografia o un tracciato: “Mi spiace, non c’è battito”.
E quell’attesa di un figlio, spesso il primogenito, si frantuma in un secondo e lascia il posto ad un vuoto e a un dolore molto difficile da spiegare. Eppure è la perdita di un figlio, e il fatto che non sia ancora nato non porta a sconti nella sofferenza.
La morte del feto o del piccolo appena nato è ancora contornata da un velo di tabù e da una inspiegabile e consigliata frettolosità a lasciarsi tutto alle spalle puntando ad una nuova gravidanza.
Ma non è così.

Il “lusso” della sofferenza

Lo sanno bene le coppie che questo dramma lo hanno vissuto e che anche ad Asti si prendono il “lusso” di soffrirne alla luce del sole per tutto il tempo che serve per elaborare il lutto. Spesso giudicati da chi liquida questo tipo di esperienza come un “piccolo incidente” sulla via della maternità e della paternità.

Giornata Baby Loss

Lunedì scorso, in corso Alfieri, un gruppo di “Genitori Speciali” ha allestito un banchetto informativo sull’attività della loro associazione che si ispira alla onlus CiaoLapo fondata dalla psichiatra e psicoterapeuta Claudia Ravaldi, una madre speciale che ha attraversato il dolore della perdita di un figlio in grembo e che si occupa delle morti perinatali (dal momento del concepimento a poche settimane di vita dalla nascita).

Il gruppo di Genitori Speciali di Asti

Gruppo nato da poco

«Il gruppo di Asti è nato circa un anno fa e poco per volta sta crescendo – spiega Luca Morando, un portavoce dei Genitori Speciali di Asti – Grazie ad attività come il banchetto di lunedì ci stiamo facendo conoscere e stiamo raggiungendo le coppie che come noi hanno subito una perdita durante la gravidanza. Anche lunedì si sono avvicinate alcune coppie di Asti e anche una di Alba».
I Genitori Speciali di Asti si trovano all’incirca una volta al mese nel salone messo a disposizione dal rione San Secondo; con loro anche la dottoressa Irene Leone, psicoterapeuta volontaria, che svolge un ruolo di facilitatrice nel racconto delle diverse esperienze delle coppie, delle loro difficoltà o dei loro passi avanti nell’elaborazione del lutto, nella condivisione di un peso sul cuore spesso sottovalutato.

I punti in comune

Quali sono i punti comuni a tutte le esperienze?
«L’indifferenza del personale medico che comunica la notizia della morte del piccolo e la seguente gestione delle condizioni emotive dei genitori – risponde la dottoressa Leone – e poi lo choc del momento esatto in cui si apprende che la gravidanza è terminata nel peggiore dei modi e le procedure che seguono a questo evento, dal dare il nome al bambino, alla sua particolare registrazione all’anagrafe per finire alla sua sepoltura».
Fra gli obiettivi di CiaoLapo onlus, infatti, vi sono proprio corsi di formazione destinati al personale che viene a contatto con donne incinte per prepararlo adeguatamente ad affrontare una situazione di lutto in una paziente.

Come superare il dolore?

Alla dottoressa Leone anche il compito di fornire qualche strumento emotivo alle coppie per superare il momento di grandissima sofferenza.
«Di per sé anche la sola partecipazione al gruppo è un gran sostegno – risponde la psicoterapeuta – e poi abbiamo altre iniziative, come la Memory Box che consente di conservare oggetti destinati al piccolo oppure le impronte delle sue manine e dei suoi piedini, una foto, un indumento indossato per qualche ora dal suo corpicino. Una ritualità che aiuta ad accettare la fine così precoce di una nuova vita cercata ed attesa».

Quel che vale per tutti

E poi la condivisione.
Sapere che gli “agguati di dolore” sono normali, che possono assalire in qualunque momento e luogo ma anche che, con il tempo si diradano fino a scomparire, aiuta a far passare i primi momenti di dolore feroce. E questo si impara da altri genitori che hanno passato lo stesso incubo prima. Importante condividere il “dopo”, come la ricerca di un altro figlio, la paura che possa ricapitare ma anche la consapevolezza di avere sempre accanto un “angelo” che d’ora in avanti proteggerà la famiglia e i suoi futuri arrivi. Il gruppo di Asti mette tutto questo in condivisione e crea una comunità di giovani coppie che sanno di essere genitori anche senza figli, perché la loro vita è cambiata dal stesso momento in cui hanno saputo di aspettare un bambino. E da quello non si torna indietro.

Palloncini e candeline

Fra i momenti più commoventi, lunedì scorso, il lancio dei palloncini in onore dei figli che si trovano fra terra e cielo e poi l’accensione di una candelina in onore di quei stessi bambini, in contemporanea in tutto il mondo. Un’onda di luce per illuminare e ricordare il loro passaggio in mezzo a questa umanità.

Come contattarli

Chi volesse contattare il gruppo Genitori Speciali di Asti può farlo attraverso il loro omonimo profilo Facebook oppure telefonando ai numeri 328/1042906 (dottoressa Irene Leone) oppure al numero 338/2559997 (Luca Morando).

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