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Cronaca
La storia

Frinco, otto anni dopo il crollo Mariuccia, 87 anni, spera di tornare nella sua casa

Completata la costruzione del muraglione di contenimento sopra l’abitazione inagibile da otto anni. Si attende solo il collaudo

Otto anni. Sabato 5 febbraio ha segnato l’ottavo anniversario del crollo dell’avamposto del Castello di Frinco, all’epoca proprietà privata, con un fiume di macerie finito nel cortile della casa che si trova sotto le mura del castello.
Un momento indimenticabile per la popolazione di Frinco, che già dal Natale prima non aveva più potuto seguire le messe nella chiesa parrocchiale, proprio sotto l’ingresso sud del castello, chiusa al pubblico per precauzione.
Ma c’è una persona per la quale, più degli altri, quella data ha il significato di un evento che le ha cambiato la vita.
E’ Mariuccia, da tutti conosciuta in paese, vedova che fra qualche settimana compirà 87 anni. Da quel maledetto 5 febbraio Mariuccia non è tornata a vivere a casa sua.
La casa in cui viveva, da sola, dopo la morte del marito, era proprio quella sfiorata dal fiume di macerie in caduta libera dopo il distacco dell’avamposto.
Un miracolo che non abbia colpito i muri della parte abitata ma si sia solo portato via il piccolo fabbricato che ospitava la centrale termica.
Ma questo non ha impedito l’allontanamento dell’anziana donna dalla sua abitazione.
Troppo pericoloso vivere in quella casa ai piedi di un castello all’epoca pericolante. E poi il disastro che aveva nel cortile verso la chiesa parrocchiale: lei che era così orgogliosa del suo giardino fiorito, lei che curava personalmente l’arco di rose che dava sulla strada dove ogni coppia di sposi appena usciti dalla chiesa andavano a scattare foto. Tutto distrutto dal crollo.
Da allora Mariuccia è andata ad abitare, in affitto, in una casa ai piedi del paese di Frinco.
Almeno una volta o due alla settimana sale alla sua casa, passando accanto alle cancellate che chiudono la strada, per curare il secondo piccolo giardino, quello risparmiato dal crollo.
Mariuccia non guida; prima ci arrivava in pullman, adesso deve ogni volta farsi accompagnare in auto. Ma la sua casa non la abbandona.
Ma di cose, in questi otto anni, ne sono capitate tante.
Il castello è passato di proprietà due volte: prima acquistato da un antiquario toscano, poi acquisito dal Comune di Frinco grazie ad un importante contributo regionale.
Mariuccia ha fatto causa alla proprietà dell’epoca del crollo per chiedere il risarcimento danni. Ha vinto il processo, il giudice le ha riconosciuto un danno di 70 mila euro già qualche anno fa, ma ad oggi neppure un centesimo di quella cifra è stata versata all’anziana vedova che continua a vivere della sua pensione e dei suoi risparmi. In affitto nonostante abbia una bella casa ristrutturata con le fatiche di una vita.
Altre cose sono successe: il castello, ora di proprietà del Comune, è oggi al centro di un ambizioso progetto di riqualificazione ed è diventato un atelier per gli studenti della Facoltà di Architettura di Torino.
E’ successo, e questa è la cosa più importante per Mariuccia, che sono finiti i lavori di costruzione dei muraglioni di contenimento crollati sul suo cortile. Una imponente opera di consolidamento che attende la fine del collaudo per garantire la sicurezza alla casa di Mariuccia. Che spera, ora come non mai, nella revoca dell’ordinanza che otto anni fa l’ha allontanata da casa sua.

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