Un colore che è ugualmente se non più elegante del nero e che mette d’accordo sindaci, trifulau e ATL: la querelle sul progetto di promozione dell’Alto Astigiano si compone in un cambio di rotta rispetto all’originaria proposta e trova l’approvazione di una cinquantina di sindaci.
Inizialmente denominato “Nero Monferrato” e puntato prevalentemente sulla promozione del tartufo nero estivo, dopo il polverone di critiche sollevate da alcuni sindaci oltre che dai tartufai e da altre realtà presenti sul territorio, il progetto ora si chiamerà Oro Monferrato e si allarga alla narrazione di quel pezzo di provincia nel suo insieme, con tutto ciò che può offrire a visitatori e turisti in cerca di verde, di pace, di paesi a misura d’uomo, di arte, di buon bere e buon mangiare.
Il nuovo progetto, messo a punto dall’Atl dopo le polemiche delle settimane scorse, non cambia solo il nome, molto criticato per il timore di un “marchio” che sarebbe stato impresso ad un territorio forte produttore del più pregiato tartufo bianco, ma anche il paniere di prodotti da promuovere.
In una assemblea con i 50 sindaci che si è tenuta ieri sera, dall’Atl sono state illustrate le linee di intervento del nuovo progetto, approvate dalla Regione che ha già assegnato i finanziamenti.
Si farà un gran uso di innovativi strumenti digitali che consentiranno ai visitatori di avere descrizioni dei luoghi e della loro storia oltre che delle loro attrattive grazie ad app di geolocalizzazione collaudate. Si punterà sull’originalità e la peculiarità dell’insieme di piccoli borghi abbarbicati sulla punta delle colline passando per la rete del Romanico già esistente e funzionante. E il tartufo nero non scompare, ma, anche sulla scorta del riconoscimento Unesco della cerca del tartufo, sarà presente sia nella proposta di esperienze di accompagnamento dei turisti da parte dei trifulau alla cerca delle “pepite nere”, sia nel grande evento estivo previsto in occasione della festa di San Giovanni. Allo studio l’invito di un gruppo di grandi chef per cooking show con il tartufo nero come focus durante la festa che avrà i borghi per protagonisti illuminati da lanterne.
Un progetto rivisitato che ha raccolto consensi pressochè unanimi, anche da parte di quei sindaci (in primis quelli dei comuni sedi di fiere nazionali del tartufo bianco) e dei trifulau che avevano aspramente criticato la prima versione.
A questo si aggiunge anche la proposta avanzata dal presidente del Gal Basso Monferrato Mario Sacco che ha annunciato di voler portare all’attenzione del prossimo cda la disponibilità di mettere ulteriori risorse sul territorio per agganciarsi ad Oro Monferrato e allungare la stagione della promozione alla stagione autunnale con il tartufo bianco, i grandi vini di quella zona e i prodotti tipici che si trovano in quella stagione.