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Il caso

Scoppia la querelle sui progetti PinQua: Asti in graduatoria, ma senza finanziamenti

Ambiente Asti attacca il sindaco Rasero accusandolo di aver annunciato prematuramente l’arrivo di oltre 23 milioni – Pronta la sua replica

«Con questi 23 milioni e 600 mila euro che arriveranno ad Asti daremo nuove risposte tanti problemi che vengono segnalati, in particolare sull’emergenza abitativa. Ma non solo: due quartieri saranno particolarmente interessati da una serie di interventi con cui daremo loro infrastrutture, servizi, più sicurezza e altro ancora». Così il sindaco di Asti Maurizio Rasero commentava, il 22 luglio scorso, l’esito del bando del Programma nazionale della Qualità dell’abitare (PinQua) che avrebbe premiato la nostra città con ben due maxi finanziamenti.

L’obiettivo del bando è infatti quello di consentire una maggiore riqualificazione dei centri urbani, ma anche ridurre il disagio abitativo e favorire l’inclusione sociale.

Due i grandi progetti che dovrebbero riguardare Asti in altrettanti quartieri: la zona dell’Enofila e Praia. Il primo finanziato con 10 milioni e 117 mila euro, il secondo con 13 milioni e 526 mila euro.

Con il PinQua si prevedeva il completamento dei due condomini grezzi in via Ungaretti per un totale di 36 alloggi di edilizia convenzionata, la costruzione di un terzo condominio di 14 alloggi E.R.P. oltre che superfici commerciali e di servizio alla persona al piano terreno, la creazione di un ambulatorio per la salute, dotato di telemedicina, l’estensione sistema videosorveglianza ed illuminazione intelligente integrato a quelli già esistenti in città e la realizzazione di orti urbani finalizzati alla coesione sociale.

E ancora: la riqualificazione degli alloggi e di tutte le parti comuni delle ex case operaie Lina Borgo ed ex Trovamici (dove si pensa di collocare il dormitorio maschile), la ristrutturazione e l’ampliamento di spazi ad uso scolastico del CPIA in p.zza Leonardo Da Vinci e, all’ex Enofila, la realizzazione di un nuovo campo sportivo polivalente, di aiuole e di aree verdi attrezzate.

Malandrone: «Perché annunciare i progetti senza la certezza dei fondi?»

Ma sarà così? I dubbi arrivano dal consigliere comunale di Ambiente Asti Mario Malandrone che ha fatto una ricerca sul sito ministeriale scoprendo una brutta notizia.

Il consigliere comunale Mario Malandrone
«Asti si è collocata al 220° e 227° in graduatoria. L’amministrazione ha annunciato i fondi dando speranze all’abitare (case popolari, dormitori, riqualificazione, telecamere e piste ciclabili), dando speranze a spazi decadenti come la zona ex Enofila e a scuole di poter progettare in futuro non con problemi di spazio (piazza Leonardo da Vinci). Il progetto è finito nei non finanziati per carenza di fondi, per la posizione in classifica. Alle nostre numerose domande su PinQua nessuna risposta nei Consigli comunali passati. PinQua – osserva Malandrone – è sparito dal radar, ma che fine farà? Quali certezze per le realtà coinvolte? Perché annunciare senza la certezza del finanziamento. Ci si è abituati all’annuncio, all’uscita sui giornali, in annunci messianici di sindaco e Giunta; forse per loro aiutano a vivere meglio e ad avere speranza nel futuro, ma basta passare davanti al Trovamici chiuso coi giochini abbandonati, agli scheletri dei palazzi popolari ATC di via Ungaretti, alla parte fatiscente dello Spazio Vinci, che contrasta con la parte tecnologicamente avanzata della scuola… basta fare un giro nei due quartieri e gli annunci di luglio non bastano. Ora chiediamo certezze per quelle problematiche inevase».
Il consigliere Malandrone ha quindi depositato una lunga interpellanza al sindaco Rasero per conoscere, tra le altre cose, se i progetti PinQua siano o meno stati finanziati, se lo saranno in futuro, se esistano altri fondi per realizzare le opere annunciate e quali siano le intenzioni sulle due palazzine interrotte di visa Ungaretti che, se completate, dovrebbero ospitare alloggi popolari.

Rasero: «Stiamo aspettando che vengano disposti ulteriori finanziamenti»

Sul caso non manca una prima replica del sindaco Maurizio Rasero: «C’è una graduatoria del PinQua nella quale i progetti di Asti hanno ottenuto dei punteggi. Stiamo aspettando, come già avvenuto in passato per altri bandi, che vengano previsti ulteriori finanziamenti sui bandi, ad esempio quelli che potrebbero arrivare dal PNRR, sperando così di essere compresi tra i beneficiari».

Ad oggi, quindi, il PinQua di Asti pare essere finito in stand-by, ma anche l’eventuale finanziamento dal PNRR potrebbe non essere risolutivo perché i progetti PinQua avrebbero una realizzazione prevista nell’arco di 10 anni, mentre quelli finanziati dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza prevedono, in linea di massima, una realizzazione entro 5 anni. Dimezzare gli eventuali tempi di realizzazione, con tutti i passaggi amministrativi, burocratici, progettuali del caso, potrebbe rappresentare un nuovo ostacolo anziché un’agevolazione.

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