A poco più di un mese dallo scioglimento del Consiglio comunale, il gruppo d’opposizione Uniti si può, rappresentato in aula dai consiglieri Mauro Bosia e Michele Anselmo, lancia l’ultima carica contro l’amministrazione Rasero. Al centro della contesa il futuro dell’Asp. Il gruppo si muove non con un’interpellanza, come più volte successo in passato, ma addirittura diffondendo un Libro bianco sulla “Storia della privatizzazione dell’Asp” e con un sottotitolo abbastanza eloquente: “come il socio privato di minoranza si sta prendendo tutta l’azienda”.
Solo un mese fa il gruppo consiliare aveva duramente contestato la decisione del sindaco Rasero e dell’assessore Berzano di secretare vari documenti intercorsi tra l’Asp, NOS (il socio privato) e il Comune. In particolare la bozza dei nuovi Patti Parasociali, il Piano Industriale, ma anche gli accordi che dovrebbero risolvere alcuni contenziosi tra la parte pubblica e quella privata.
«Abbiamo dovuto presentare una richiesta di accesso agli atti per ottenere questi documenti e altri allegati, ma non i pareri legali che non ci sono stati forniti – spiega Mauro Bosia – Tutte queste novità che l’amministrazione e NOS hanno deciso di introdurre non sono ancora state rese disponibili ai consiglieri comunali, penso neanche a quelli di maggioranza, con il risultato che non ci daranno il tempo di studiarli e analizzarli a dovere, magari per formulare proposte o emendamenti prima del voto in aula. Ma c’è dell’altro. È stato stabilito che l’Asp, dal 2028, non sarà più affidataria dei servizi: questi verranno affidati in house oppure si intende attivare procedure di gara? Ma l’Asp non aveva scadenza al 2060?».
Insomma si tratta di temi molto importanti per lo sviluppo nel lungo periodo della multiutility e su cui Uniti si può vuole poter discutere in quella che reputa la sede più giusta: il Consiglio comunale. «Però c’è il rischio che ciò non avvenga e per vari motivi – continua Bosia – Tanto per cominciare i lavori del Consiglio termineranno a fine marzo, quindi abbiamo poche settimane di tempo. Quindi chiediamo che tutto questo insieme di pratiche sia lasciato al prossimo Consiglio, eletto dopo le amministrative di maggio. Inoltre abbiamo scoperto che non è prevista alcuna modifica agli accordi già stipulati. In caso contrario non potranno essere approvati. Questo significa – continua Bosia – che viene tolto ai consiglieri il diritto di presentare emendamenti, togliere o aggiungere parti. Il Consiglio comunale è l’organo decisionale per eccellenza, non un semplice passacarte».
Certo il socio privato di NOS, in particolare quello di maggioranza del socio di minoranza, IREN, ha annunciato importanti investimenti sulla città per rilanciare una serie di aree di competenza. Uno dei più grossi riguarda la raccolta dei rifiuti che passerà dal porta a porta al verticale, con la creazione di nuove isole ecologiche. Scelta molto contestata da Uniti si può perché considerata, dove già presente, non funzionale. «Per questi motivi – continuano i consiglieri Bosia e Anselmo – chiediamo che tutti i documenti che riguardano il futuro dell’Asp, tra cui i Patti parasociali, il Piano industriale, ma anche quelli sul futuro di AEC (su cui pende il pronunciamento contrario dell’ANAC circa l’affidamento del teleriscaldamento, mai avviato), il nuovo Statuto e una scheda ricognitiva con il crono-programma siano desecretati subito e resi accessibili a tutti. Questa partita deve passare al prossimo Consiglio comunale affinché ci sia il tempo di studiare le carte. Siamo sempre stati favorevoli allo sviluppo dell’Asp e agli investimenti che l’azienda fa, grazie alle sue indubbie competenze. Ma rimandiamo al mittente le accuse di non volere il suo bene perché l’Asp è un volano economico non solo per la città, ma anche per tutto il territorio circostante».