Uno spaccio per minorenni
Uno spaccato insospettabile è emerso dall’indagine lampo dei carabinieri della Compagnia di Canelli che questa mattina hanno arrestato due nigeriani e ne hanno denunciato un terzo per spaccio di stupefacenti.
Marijuana, per la precisione, che veniva venduta a ragazzini minorenni. E quando parliamo di minorenni, parliamo di ragazzini fra i 14 e i 15 anni e un caso di un tredicenne. Insomma, studenti delle medie o dei primi anni delle scuole superiori. Tutti di Canelli, tutti appartenenti a famiglie senza particolari problemi sociali o di emarginazione.
Il luogo in cui avvenivano le cessioni è il Parco del Vice, un’area verde alle spalle della Casa della Salute che già in passato era stata oggetto di proteste di alcuni residenti per le presenze poco rassicuranti di consumatori di stupefacenti e quindi, di conseguenze, anche di spacciatori.
Indagine lampo partita dai vandali sulla Madonnina
L’indagine, hanno spiegato il tenente colonnello Pierantonio Breda, comandante provinciale di Asti e il capitano Alessandro Caprio, comandante della Compagnia di Canelli, ha preso l’avvio dall’atto vandalico che, a fine anno, aveva colpito la statua della madonnina posta proprio nel cortile della Casa della Salute. Le informazioni acquisite durante quel contesto incrociate con le segnalazioni di residenti e passanti riguardanti le frequentazioni del Parco del Vice, hanno portato alla scoperta delle cessioni di marijuana da parte di due nigeriani richiedenti asilo ad un gruppetto di ragazzini.
I due nigeriani dimoravano non distante dal Parco del Vice, all’Hotel Asti che era stato riaperto proprio per dare ospitalità ai profughi in attesa del loro esame in commissione per il riconoscimento dello status di rifugiati politici.
Ospiti dell’Hotel Asti
Hanno 22 e 21 anni e mentre uno è regolarmente assegnato a quel centro di accoglienza, un altro era suo ospite ma, sottolineano i carabinieri, senza averne alcun titolo. Contestualmente al loro arresto, è stata eseguita una perquisizione dell’Hotel e un altro ospite, anche lui nigeriano, è stato trovato con un sacchettino di marijuana e per questo è stato denunciato a piede libero. Ai due, invece, sono stati sequestrati 150 grammi di marijuana, bilancini di precisione e materiale per il confezionamento delle dosi.
Genitori sconvolti
Sconvolti i genitori dei ragazzini, ignari delle “abitudini” dei figli, convocati in caserma per assistere agli interrogatori dei loro figli. Che hanno ammesso tutto e, in qualche caso, anche di essere dei clienti abituali dei nigeriani, denotando così un uso di marijuana ricorrente.
5 euro a dose e sconto al tredicenne
Il prezzo praticato era di 5 euro a confezione, utile per fare una o due canne (mentre al tredicenne veniva praticato uno sconto di 2 euro vista la sua giovane età) e i ragazzini hanno candidamente ammesso che usavano i soldi della paghetta settimanale per acquistare la marijuana. E chi di loro non era in possesso di un telefono cellulare, usava quello dei genitori, a loro insaputa, per fissare gli appuntamenti con i pusher. Sono stati tutti segnalati alla Prefettura in qualità di assuntori.
Fra le stranezze di questa indagine anche la cessione di marijuana ad una coppia composta da padre e figlio (maggiorenne) andati insieme a comprarla.