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Asti: braccio di ferro sulle “attese” dell’Urbanistica

L’amministrazione rivendica l’azzeramento dei tempi d’attesa per l’accesso ai documenti dell’archivio, ma Ambiente Asti replica: «Ci vuole del coraggio»

E sul fronte “caldo” dell’Urbanistica che si accende l’ennesimo scontro tra maggioranza e opposizione. Questioni soprattutto per tecnici, ma vitali quando in ballo ci sono i progetti per la ristrutturazione degli immobili con i vari bonus messi in campo dello Stato, ad esempio il 110%. A scatenare la querelle sono state le dichiarazioni del sindaco Maurizio Rasero e dall’assessore all’Urbanistica Marcello Coppo che, in una nota stampa, rivendicano l’azzeramento, o quasi, dei tempi di attesa per l’accesso ai documenti dell’archivio edilizio conservato nel settore. Documenti che «già da diversi mesi avevano cominciato a diminuire e da inizio anno erano stati ricondotti in tempi congrui e conformi ai disposti normativi e che sono stati praticamente azzerati».

Ad oggi sono state lavorate le istanze presentate fino al 27 febbraio scorso, quasi senza più distinzione tra le “urgenti” e le “ordinarie”. Gli sforzi e l’impegno degli uffici, coadiuvati da un idoneo incarico esterno, «hanno permesso di azzerare il pregresso accumulato a causa del ben noto aumento esponenziale della mole di lavoro a carico degli addetti dovuto principalmente alle verifiche di conformità urbanistico-edilizia necessarie per l’accesso agli incentivi fiscali, situazione ulteriormente aggravata dal perdurare delle criticità dovute al Covid-19».

«Da subito abbiamo lavorato per ridurre i tempi di attesa di accesso ai precedenti urbanistici, ad oggi abbiamo smaltito il pregresso e normalizzato il presente carico di lavoro» commenta Rasero. «Già nell’estate 2020 – aggiunge Coppo – sono iniziati i confronti con gli ordini professionali in merito alla necessità di fornire i precedenti urbanistici in tempo utile per l’ecobonus. La scelta di affiancare un servizio esterno in supporto agli uffici si è rivelata molto efficace anche grazie all’istituzione del servizio di urgenza. Siamo dalla parte del cittadino e delle imprese e lo abbiamo dimostrato».

L’affondo dalla minoranza

L’altra versione della storia viene però fornita dalla lista civica Ambiente Asti che contesta le parole del sindaco e del suo assessore. «Ci vuole “coraggio” a parlare dell’efficienza dopo il caos creato con scelte politiche. È coraggioso il sindaco Rasero quando proclama che “i tempi di attesa per l’accesso ai documenti d’archivio edilizio sono stati praticamente azzerati”. L’affermazione, squisitamente elettorale, stride con le fatiche, ansie e delusioni provate dagli astigiani che in questi anni hanno usufruito del servizio. Grazie a una riorganizzazione pasticciata i tempi di attesa erano già insostenibili prima del Covid e delle pratiche di conformità sul 110%, per le quali occorrono invece risposte pronte. Ma “l’apprendista” Coppo – continuano dall’opposizione – proprio pronto non era. Professionisti, cittadini, proprietari di immobili, ditte con la speranza di accedere ai fondi europei, recuperare, efficientare, scegliere la transizione ecologica, cogliere opportunità lavorative si sono travati di fronte la macchina kafkiana messa in atto dal vicesindaco, con tempi di attesa tra i 4, 6, 8 mesi. Peccato. In questi due anni sarebbe stato vitale per Asti avere un sistema efficiente per beneficiare degli incentivi».

Sulle dichiarazioni del sindaco il giudizio di Ambiente Asti è tranchant: «La roboante dichiarazione di successo proclamata dal sindaco, non può cancellare il fatto che ancora oggi l’accesso agli uffici dell’Urbanistica avviene solo previo appuntamento con un tecnico comunale, questione che si presenta già complicata, e solo in video conferenza. L’intera riorganizzazione si è rivelata disastrosa: tecnici e funzionari, a cui va la nostra solidarietà e apprezzamento per il lavoro che svolgono, hanno affrontato un momento difficilissimo in carenza di personale, strumenti operativi e di una programmazione funzionale».

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