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15032022 Cp di Alba Arresto di tre uomini per spaccio
Cronaca
Carabinieri

Alba, i carabinieri scoprono il “drive in” della cocaina

Il laboratorio in una mansarda del Mussotto e la “consegna” in strada, sotto casa

Non è sfuggito ai residenti del quartiere Mussotto di Alba quel via vai di tossicodipendenti che si rivolgevano ad ogni ora del giorno e della notte a tre uomini, tutti albanesi, con età comprese fra i 25 e i 50 anni.

I carabinieri della Compagnia di Alba, ricevute le segnalazioni, hanno iniziato a monitorare quei movimenti e sono bastati pochi giorni per ricostruire  che i tre uomini erano soliti invitare i propri clienti nelle immediate vicinanze dell’edificio dove in una mansarda avevano costituito la loro base ed effettuare gli scambi a bordo dell’autovettura di questi i quali, pagata la dose, si allontanavano senza destare sospetti.

Monitorati per alcuni giorni gli scambi e controllati diversi clienti, tutti segnalati quali soggetti assuntori, i Carabinieri sono quindi intervenuti, fermando dapprima il soggetto più giovane, incaricato di effettuare le cessioni dello stupefacente e, poco dopo, a seguito della perquisizione eseguita all’interno della mansarda, gli altri due presenti nell’appartamento.

Alla vista dei Carabinieri questi ultimi hanno tentato inizialmente di barricarsi costringendo i militari ad accedere con la forza in casa, ove è stato scoperto un vero e proprio laboratorio per il taglio ed il confezionamento dello stupefacente. In particolare, sono stati rinvenuti e sottoposti a sequestro 5.300 euro in contanti ritenuti provento dell’attività di spaccio, numerose dosi di cocaina confezionate già pronte all’uso, telefoni cellulari e materiale per il confezionamento della droga.

A seguito della convalida dell’arresto, la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Asti ha disposto per tutti e tre l’accompagnamento in carcere con l’accusa di concorso in spaccio di sostanze stupefacenti, resistenza a pubblico ufficiale e favoreggiamento.

All’esito degli accertamenti svolti dai militari albesi, è emerso inoltre che il più grande dei tre avesse diversi nominativi di copertura con i quali risultava essere già stato precedentemente denunciato per furti e rapine in altre zone del territorio nazionale,; a suo carico una condanna emessa dal Tribunale di Ancora che dovrà ora scontare presso il carcere di Asti.

 

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