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D'Alfonso
Cultura e Spettacoli
Il sequestro Gancia

Canelli, in un libro la storia del sequestro di Vittorio Vallarino Gancia

Gli autori Simona Folegnani e Berardo Lupacchini ripercorrono quanto accadde il 5 giugno del 1975 nella cascina di Arzello. Nel conflitto a fuoco con i brigatisti morì l’appuntato dei Carabinieri Giovanni D’Alfonso, al quale Canelli ha intitolato una via.

“Brigate Rosse. L’invisibile. Dalla Spiotta a via Fani, dal rapimento Gancia al sequestro Moro” è il libro di Simona Folegnani e Berardo Lupacchini (Falsopiano Editore) che verrà presentato sabato alle 17 alla Sala delle Stelle del Municipio (via Roma 37). L’iniziativa  è del Comune che, con la Provincia, ha concesso il patrocinio all’evento.

Il libro ripercorre quanto accadde il 5 giugno del 1975 alla cascina Spiotta di Arzello, dove i brigatisti rossi guidati da Renato Curcio si erano rifugiati dopo il sequestro di Vittorio Vallarino Gancia. Ne scaturì uno scontro a fuoco con i Carabinieri dove rimasero feriti Umberto Rocca, Rosario Cattafi e Giovanni D’Alfonso. Quest’ultimo morì per le ferite riportate pochi giorni dopo, così come a Mara Cagol, compagna di Curcio.

Canelli è particolarmente legata al carabiniere Giovanni D’Alfonso. Su proposta dell’allora assessore Nino Perna la giunta guidata da Marco Gabusi, nel 2012, intitolò una via al militare dell’Arma caduto nel conflitto ad Arzello. All’incontro saranno presenti gli autori Simona Folegnani  laureata in Scienze giuridiche, e Berardo Lupacchini giornalista impegnato in ricerche e indagini investigative. Interverrà anche Bruno D’Alfonso, figlio dell’appuntato Giovanni D’Alfonso. Modera Pietro Giovannini, autore del libro “Impossibile Langhe”. Ingresso libero.

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