Sarà visitabile da domani (sabato), alla Fondazione Eugenio Guglielminetti (corso Alfieri 375), la mostra “La pittura di paesaggio. Opere della Fondazione Eugenio Guglielminetti”. L’esposizione è composta da 40 dipinti selezionati dal patrimonio della Fondazione, firmati da artisti di Ottocento e Novecento.
La parole di Marida Faussone
«Dal Secondo Ottocento – spiega Marida Faussone, curatrice dell’esposizione – le esperienze inglesi e francesi “en plein air” ispirarono gli artisti delle accademie nazionali ad uscire dagli studi, affrontando con tavolozza e cavalletto l’integrità della natura, l’emozione sensitiva e visiva delle stagioni. Il motivo del paesaggio divenne così, da frammento decorativo, storico e romantico, composizione autonoma su tele o tavole ad olio dai preziosi riflessi cromatici. Ecco che, allora, la nostra collezione accoglierà il visitatore con le luminose “marine” di Giuseppe Bertini, allievo di Francesco Hayez e suo successore nella direzione dell’Accademia di Brera; dell’astigiano Enrico Secondo Guglielminetti, contrammiraglio della Real Marina, pittore ed orientalista; e di Giulio Musso, altro astigiano, allievo di Michelangelo Pittatore e lirico interprete della realtà».
La sezione dedicata al Novecento
La mostra comprenderà anche una sezione del Novecento, nuovo secolo di ricerca estetica. In particolare, tra i due conflitti mondiali, la contemplazione della natura divenne occasione di confronto nelle rassegne regionali e nazionali delle Società Promotrici, documentate dalle verdi colline canellesi di Domenico Valinotti, dallo studio campestre di Gino Mazzoli, dal disegno “San Marzanotto” di Giuseppe Manzone e dal “Castello di Burio” eseguito da Pio Pia.
«Tra le testimonianze degli artisti astigiani attivi dagli anni Quaranta – conclude – si troveranno poi la fresca tempera “Periferia” di Giulio Taricco, il lirico olio “Tramonto sulle ninfee a San Marco” di Vincenzo Adorni, l’arioso scorcio prospettico del dipinto “Paesaggio” di Alfredo Fea».
L’intensa attività artistica del Secondo dopoguerra sarà invece testimoniata dalle vivaci personalità nelle esposizioni figurative: dalla pennellata pastosa di Emanuele Laustino in “Paesaggio nel Monferrato” all’olio “Nebbia fra i gelsi” di Renzo De Alexandris, dal dipinto “Castelnuovo Calcea” di Carlo Miroglio all’affresco su tela “San Damiano”(Premio di Pittura San Damiano, 1960) di Gigi Quaglia. Originali interpretazioni del tema naturalistico compariranno, ad esempio, nel disegno “Castell’Alfero- Estate” di Ottavio Coffano e nel dipinto “Marina” di Giuseppe Orlandi.
Orari
La mostra, a cura di Marida Faussone e Giuseppe Orlandi, sarà visitabile fino all’8 maggio con il seguente orario: da martedì a domenica dalle 10 alle 19, sabato e domenica su prenotazione telefonando al 388/1640915 o scrivendo a: prenotazioni@fondazioneastimusei.it.