Ho grande rispetto delle Istituzioni e dunque ero fiducioso sull’esito dell’incontro che i vertici della Giunta regionale, insieme al sindaco Maurizio Rasero, hanno organizzato sul collegamento sud/ovest. Mi sarei aspettato un confronto pubblico, con i sindaci della provincia che da anni attendono risposte su quest’opera, i consiglieri comunali di Asti, i cittadini… hanno invece optato per una conferenza stampa. Poco male, ho pensato, quello che conta è la sostanza. E dunque, vediamo la sostanza.
Chi mi conosce, sa che parlo solo dopo avere studiato a fondo le questioni. Così ho fatto anche nel caso del collegamento sud/ovest.
Il progetto: Quello presentato ieri non è un progetto di tangenziale sud/ovest. Ad oggi, non esiste. E neanche a fine anno avremo un progetto pronto a partire. Avremo, al più, un Programma di fattibilità tecnica ed economica, al quale dovranno seguire, un progetto definitivo e poi ancora un progetto esecutivo. Non facciamo confusione, dunque: i nodi tecnici sono ancora tutti sul tavolo e tutti da risolvere. In questi anni non è stato fatto un solo passo in avanti. Neanche uno. Perché questo immobilismo?
I tempi: domenica scorsa il sindaco Rasero dichiarava ai giornali che il piano di fattibilità “si concluderà tra tre mesi”, dunque entro l’estate. Una bugia durata pochi giorni. I tempi annunciati sono più lunghi e non avremo nulla su cui discutere prima del 31 dicembre 2022. Non più tre ma nove mesi. Solo ad inizio 2023 potremo capire qualcosa di più.
I soldi: anche su questo, visto che si tratta di soldi pubblici dei cittadini, un po’ di trasparenza non guasta. Il finanziamento di 40 milioni di euro è stato deliberato dal Governo (non dalla Regione né tanto meno dal Comune!) attraverso il Cipess (Comitato Interministeriale per la Programmazione economica), ma “accantonato” in attesa di un progetto. Su altre opere pubbliche in Piemonte, dove il progetto era pronto, i soldi sono stati già erogati.
Alla luce di questo, è difficile definire l’incontro di ieri se non come un appuntamento di campagna elettorale.
Voglio, però, essere concreto. E visto che del collegamento sud/ovest si occuperà la prossima amministrazione, voglio fare alcune proposte:
Non parliamo più di tangenziale sud/ovest, discutiamo di un collegamento sud/ovest, che è cosa sostanzialmente diversa. Ho in mente un collegamento a basso impatto visivo e sostenibile sul piano ambientale. Non buttiamo soldi pubblici: facciamo un collegamento utile, innervato con i quartieri e il tessuto urbano, che serva davvero a ridurre il traffico cittadino. La città, soprattutto nei quartieri a sud, come corso Alba o Bellavista, è molto cambiata in questi anni, i problemi tecnici di realizzazione di una strada sono aumentati e sono enormi, inutile girarci intorno. Immaginiamo dunque un’opera per “lotti”, modulabile, che consenta sperimentazioni graduali dei lotti successivi. Il primo lotto deve essere il secondo ponte sul Tanaro, che costituisca una valida alternativa all’ingresso in città. Iniziamo da questo. Diciamo fin da subito che il collegamento sud/ovest sarà vietato ai mezzi pesanti. I camion non dovranno entrare in città e dovranno usare la tangenziale che già esiste e la bretella di collegamento con il casello Asti-Est. Apriamo fin d’ora un tavolo di confronto pubblico partecipato da amministratori e cittadini. Il Comune di Asti faccia da “garante” tra i progettisti di Anass, le istituzioni coinvolte e la cittadinanza. Una strada non basta: nel finanziamento devono essere previste fin da subito opere di riqualificazione dei quartieri interessati dall’opera.
Gli Astigiani meritano trasparenza e concretezza invece si sono ritrovati l’ennesimo annuncio.
Paolo Crivelli,
candidato a sindaco della coalizione Astinsieme