Un sabato indimenticabile per tutti coloro i quali amano la pallacanestro e hanno ammirato i fasti del basket astigiano. Una vera e propria folla ha omaggiato in modo impeccabile Beppe De Stefano, figura iconica dello sport nazionale e mondiale che ha contribuito indelebilmente a rendere grande l’astigiano. La passione e l’intuizione di Giancarlo Grassi, la sua costanza, hanno portato al Parco Bramante un pezzo di storia del nostro sport: Merlati, De Simone, Caglieris, eroe del trionfo azzurro nel 1983, il coach della Nazionale Meo Sacchetti erano presenti all’intitolazione del doppio campo da basket del Parco Bramante alla memoria del mitico “Pepi”, dirigente stimato anche dall’Nba e capace di portare in Italia campioni come Del Negro e Kukoc. Un progetto realizzato grazie alle Istituzioni locali, presenti per l’inaugurazione e l’intitolazione della targa nel ricordo dell’ex cestista scomparso nel 2016. Parole sentite quelle del sindaco Rasero, prezioso il contributo di Paolo Monticone, che ha narrato le gesta di De Stefano. Commosso anche il presidente Panathlon Asti Ezio Mosso, che ha ricordato come fair play, lotta al doping e valorizzazione dello sport pulito fossero il credo dell’indimenticato e indimenticabile dirigente sportivo, che corrispondono al credo panatletico. Erano presenti all’inaugurazione della struttura sportiva anche i figli di Beppe, Giacomo e Barbara, unitamente a Pippo Cornero ed Elena Grassi, tra le anime del progetto. Asti respira basket e amava profondamente De Stefano, come dimostrato dalla moltitudine di persone presenti a una giornata storica. Il contributo di coach Meo Sacchetti, che ha sottolineato come fosse stato proprio Beppe a spingerlo ad iniziare ad allenare ad Asti, e di Caglieris, hanno testimoniato eloquentemente il profondo legame che legava “Bepi” alla “sua” Asti. E la “sua” Asti l’ha omaggiato giustamente con un lungo e infinito applauso allo scoprimento della targa. I giovani SBA hanno concluso con un’esibizione una giornata di ricordi, emozioni e commozione nel ricordo di un uomo amato e stimato trasversalmente, dai compagni, dai tanti ex cestisti Cierre presenti, dai dirigenti italiani e statunitensi. Oggi e per sempre Asti ricorderà uno dei suoi figli sportivi più prestigiosi come siamo certi avrebbe voluto: su un campo da basket, sotto al sole, nel segno dello sport più pulito e puro, quello dei giovani. Grazie al mondo del basket, che si è mosso all’unisono per ricordarlo, alla città, per averlo ricordato con affetto, alle Istituzioni locali per aver lavorato alacremente per rendere il nuovo playground del Bramante un piccolo gioiello, ma soprattutto grazie a Giancarlo Grassi che ha voluto fortemente questo grande momento di sport.