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Sport
Evento

CAI di Asti, incontro con gli amici di Biberach

Dopo due anni di astinenza bel momento di aggregazione e sport

Finalmente il CAI di Asti ha realizzato l’obiettivo,  grazie all’impegno di Andrea e di Holger, dopo due anni, sci alpinisti del CAI di Asti e del DAV di Biberach si sono rivisti.

Il COVID ha “rubato” l’incontro del 2020 e li ha fatti desistere dall’idea di trovarsi nel 2021, ma adesso ci siamo; loro sono solamente 6 (nei tempi gloriosi erano la maggioranza) gli astigiani 11, ma possiamo respirare quella bella atmosfera che si stabilisce da quel lontano 25 aprile 1987, tutte le volte che ci si rivede: “piacere di scambiarci le ultime notizie su famiglie ed amici, i progetti per il prossimo futuro, le novità delle rispettive città, in poche parole si fa quello che fanno solitamente i vecchi e sinceri amici che vivono distanti quando si rivedono – raccontano gli amici del CAI. 

E’ stato scelto il vallone del Gran San Bernardo perché per praticare lo sci alpinismo è uno dei pochi che, quest’anno, possa dare qualche possibilità e che sia facilmente raggiungibile dagli amici tedeschi, ma lo spettacolo che si presenta appena entriamo in valle è desolante: la neve si è nascosta abilmente e dovremo faticare per trovarle, ma noi non desisteremo; pensare che è anche nevicato pochi giorni prima.

I tracciati delle gite scelte (Col Serena, circa m 900 di dislivello, e Monte Fourchon, circa m 1250 di dislivello), però, sono innevati e noi tutti siamo pienamente soddisfatti, anche perché poi c’è l’immancabile “terzo tempo” all’Hotel, dove ci viene gentilmente messa a disposizione una saletta nella quale esponiamo alcune chicche fatte in casa (il bagnetto verde di zia Toni) o acquistate nel negozio di fiducia; e se mentre si saliva o si scendeva si parlava poco per risparmiare energie e fiato (unica eccezione il bionico Klaus che non sta mai zitto sia quando corre in salita come una lepre che quando scende come fosse in pista anche nella crosta più perfida), adesso ci parliamo e ridiamo e facciamo festa: è un incontro di gemellaggio e va celebrato secondo tutti i sacri crismi.

Poi, purtroppo, arriva la domenica e ci dobbiamo lasciare; qualche lacrimuccia rivela l’emozione sincera provata nel reincontrarci, ma ci lasciamo con la promessa di rivederci l’anno prossimo, sperando che il COVID non ci ostacoli più, che non ci siano più guerre, che la neve sia abbondante e che ci si possa rivedere tutti in perfetta salute”, concludono. 

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