Nel 2021 le imprese astigiane hanno esportato merci per 3.455 milioni di euro, a fronte di importazioni per quasi 1.480 milioni di euro. Il saldo della bilancia commerciale risulta pertanto positivo per 1.975 milioni di euro, oltre il 21% in più rispetto all’anno precedente.
Emerge dal report diffuso nei giorni scorsi dalla Camera di Commercio Alessandria-Asti. Report che dimostra come nel 2021 si sia registrato un forte rimbalzo dell’economia mondiale che ha coinvolto anche il commercio internazionale, tanto da eguagliare i livelli pre-Covid.
La provincia di Asti, pur rappresentando soltanto il 7% dell’export regionale, nel 2021 ha evidenziato un’ottima performance, con un incremento delle vendite all’estero del 27,1% rispetto al 2020 – al di sopra della media regionale (20,6%) e nazionale (18,2%) – e di oltre il 13% rispetto al 2019. Le importazioni hanno invece segnato un + 35% rispetto al 2020.
«E’ un risultato soddisfacente – commenta Gian Paolo Coscia, presidente della Camera di Commercio di Alessandria-Asti – che speriamo di poter mantenere per l’anno in corso. Purtroppo però in questi mesi stiamo assistendo all’acuirsi di gravi problemi sul piano geopolitico, dal conflitto Russia-Ucraina al rialzo dei prezzi delle materie prime e dell’energia che non potranno non avere ripercussioni sull’andamento economico del Paese. E’ pertanto urgente mettere in campo azioni a sostegno delle imprese affinché possano contrastare il caro-prezzi e scongiurare il fermo delle produzioni».
I comparti “sul podio”
La ripresa ha interessato tutti i settori merceologici, ma in particolare tre comparti. Innanzitutto i mezzi di trasporto e i componenti degli autoveicoli che, con un volume di export superiore ai 950 milioni di euro, rappresentano più del 27% delle esportazioni totali.
Nel 2021 hanno registrato una crescita del 31% rispetto all’anno precedente, andando quasi ad eguagliare i volumi del 2019. Quindi i macchinari e le apparecchiature, riferiti in larga parte al comparto dell’enomeccanica che, con un volume d’affari di quasi 850 milioni di euro, hanno registrato la crescita più consistente (+44,4% rispetto al 2020 e + 42,7% rispetto al 2019). E ancora vini e distillati che, con vendite per 466 milioni di euro, hanno registrato un incremento del 7,7% rispetto al 2020, senza però ancora raggiungere i livelli pre-Covid (-3,2%).
Le destinazioni
Analizzando le destinazioni dei prodotti oltre confine l’Europa, con 1.773 milioni di euro, assorbe più del 51,3% dell’export totale e registra un incremento dell’11,7% rispetto al 2020, confermandosi il principale bacino di riferimento.
In Europa i principali partner commerciali sono la Germania, la Francia, la Turchia, la Spagna, il Regno Unito, la Polonia, l’Austria e il Belgio. Si osserva tuttavia un sensibile calo delle vendite nel Regno Unito (- 39,4%), «da imputare – spiegano dalla Camera di Commercio – probabilmente alle incertezze derivanti dalla prima fase di applicazione della Brexit e alla maggiore complessità delle nuove procedure doganali».
«La Russia, su cui andranno ad incidere in modo pesante le misure di restrizione collegate al conflitto – proseguono – nel 2021 si è posta al 22esimo posto nella classifica dei principali acquirenti, avendo acquistato merci per circa 29 milioni di euro (+44% in più rispetto al 2020), di cui il 64% riferito a vini e distillati e il 16,7% a macchinari».
Al secondo posto si è piazzato il mercato americano, che ha acquistato beni per 1.404 milioni di euro, oltre il 55% in più rispetto a 2020.
Nel continente asiatico sono stati esportati prodotti per circa 208 milioni di euro, il 6% del totale, con un incremento del 24,5% rispetto al 2020. L’export verso l’Africa ha superato i 47 milioni di euro (+14,6% rispetto al 2020). In Oceania sono state vendute merci per circa 22 milioni di euro che, pur rappresentando soltanto lo 0,6% del totale, hanno registrato una crescita di oltre il 55% rispetto al 2020.