I comuni di Canelli e Rozzano (in provincia di Milano) hanno trovato un accordo e finalmente la salma di Mario Bonturi, 65 anni, è stata tumulata.
Da venerdì scorso riposa nel campo comune del cimitero di Canelli, dopo essere arrivata dall’obitorio di Milano dove si trovava da qualche settimana.
Bonturi, reo confesso dell’omicidio di Luciano Amoretti, commerciante in gioielli di Sanremo, inizialmente era stato rinchiuso al carcere di Alessandria e poi era stato trasferito a quello di Opera, alle porte di Milano. Lì era detenuto quando è iniziato il processo in Corte d’Assise ad Imperia che però si è interrotto per la morte dell’imputato.
Malato di una grave patologia, in carcere era peggiorato ed era stato ricoverato all’ospedale di Rozzano dove è deceduto.
Il problema è sorto quando ci si è accorti che nessuno reclamava la sua salma: non aveva moglie, figli, parenti che potessero occuparsi del funerale. Destinato ad essere sepolto con un cosiddetto “funerale di povertà” si è aperta la querelle fra i due comuni: per Canelli (città di residenza di Bonturi) doveva essere Rozzano ad occuparsene, visto che è morto sul suo territorio a fronte di un rimborso spese del comune di residenza. Soluzione sempre respinta da Rozzano per via di un regolamento di polizia mortuaria che concede i funerali di povertà solo ai residenti.
Una discussione che è andata avanti da quasi tre mesi (Bonturi è deceduto l’8 gennaio); dopo un primo periodo di giacenza della salma nella camera mortuaria dell’ospedale rozzanese, ne è stato disposto il trasferimento all’obitorio di Milano.
Nei giorni scorsi la svolta: Bonturi è stato recuperato e portato al cimitero di Canelli dove riposerà; i costi sono stati divisi a metà fra i due comuni.