Non è certo un lavoro convenzionale quello che svolge Chantal Milani e lo si capisce già dai termini che descrivono la sua professione: “antropologa e odontologa forense”. Sono funzioni non di ordinaria amministrazione, ma di grande importanza sia nel campo investigativo, sia in quello storico-scientifico.
Chantal Milani, originaria di San Paolo Solbrito, svolge il suo lavoro da oltre 15 anni, cimentandosi con cadaveri e più spesso solo con alcuni resti di essi, per ridare un nome e un volto a sconosciuti che un nome e un volto non avevano più, a volte sepolti da anni, a volte in attesa di identificazione nelle camere mortuarie.
Di cosa si occupa precisamente lo ha spiegato nella conferenza “Le ossa parlano: dai casi giudiziari al volto di Dante e Raffaello”, organizzata dalla biblioteca Dada Rosso di Villanova sabato scorso, nella ex confraternita dei Batù, davanti ad un nutrito e attento pubblico.
L’impegno di Milani va dall’identificazione di resti umani in casi giudiziari, allo studio dell’invecchiamento dei volti per ricostruire l’identikit di persone scomparse (il più famoso quello di Denise Pipitone), alla comparazione delle immagini della videosorveglianza per individuare le corrispondenze con persone reali in ambito forense.
«Il termine forense è spesso utilizzato a sproposito – precisa Milani – perché è d’impatto sull’immaginario collettivo, ma per operare in questo ambito sono necessarie specializzazioni molto specifiche che spesso molti improvvisano. La mia formazione è avvenuta soprattutto negli Stati Uniti e in Canada, dove le tecniche d’indagine sono molto avanti. In seguito ho avuto l’onore di applicarle nel corpo dei RIS, qui in Italia».
Con gli strumenti del mestiere – calibri, teschi, tute speciali – Chantal Milani ha descritto gli ambiti in cui opera, non ultimi quelli di interesse puramente antropologico e storico. Si è infatti occupata della ricostruzione dei volti di Dante, di Raffaello di Cleopatra, collaborando alle trasmissioni di Alberto Angela.
«Questa è la parte diciamo “ludica” del mio mestiere – spiega – di puro interesse divulgativo. Il mio interesse è sempre stato quello di restituire un’identità e un volto ai resti umani. Essere riuscita a farlo, oltre che all’estero, anche nella massima istituzione dei Carabinieri in Italia, (i RIS) pur se per un periodo breve, causa limiti di età, mi riempie di orgoglio».
Alla conferenza era presente anche il sindaco di Villanova, Christian Giordano che ha concluso rivolgendosi ai giovani in sala: «Chissà che l’esempio di Chantal non suggerisca ai ragazzi e alle ragazze di seguire le sue orme – ha detto il sindaco – la sua passione può essere d’ispirazione per i giovani».