Con la candidatura a Capitale Europea del Volontariato 2022 è andata male, ma il riscatto per Asti potrebbe arrivare da un’altra candidatura, quella a Capitale Italiana della Cultura 2025. L’amministrazione Rasero ha annunciato l’intenzione di portare Asti a partecipare al prestigioso concorso.
«Il riconoscimento dell’alto valore di “identità culturale” attraverso questa candidatura – spiegano dal Comune – è un obiettivo che permette di far conoscere tutte le potenzialità della nostra città in una dimensione di rete extraprovinciale e soprattutto in un’ottica di respiro internazionale». Il dossier per la candidatura dovrà essere presentato entro ottobre di quest’anno con relativo responso entro il mese di marzo 2023. In palio ci sarà un contributo di 1 milione di euro.
Ma non è la prima volta che Asti prova a diventare Capitale Italiana della Cultura. Fu l’allora sindaco Fabrizio Brignolo, nel 2017, a lanciare la proposta e avviare la macchina amministrativa per cercare di far diventare Asti Capitale Italiana della Cultura per il 2020. Un progetto poi bloccato dopo il cambio di amministrazione con l’arrivo del sindaco Rasero. Una decisione presa dall’attuale Giunta perché ci sarebbe stato poco tempo per preparare, in maniera seria e strutturata, il dossier necessario a competere con le altre città candidate, tra cui Parma che poi si è imposta su tutte le altre concorrenti.
Ora il tempo ci sarebbe e il Comune ha deciso di affidare la direzione del progetto a un tecnico molto esperto, Roberto Daneo (che per poco tempo fu anche chiamato da Brignolo in una speciale task force per rilanciare Asti, progetto che poi si arenò abbastanza in fretta). Ma che Daneo sia la persona giusta con le giuste competenze non c’è dubbio dal momento che ha coordinato il dossier per la candidatura di Milano Cortina ai Giochi Olimpici e Paralimpici Invernali 2026, è stato Direttore Relazioni Istituzionali presso il Comitato Organizzatore dei XX Giochi Olimpici Invernali di Torino 2006, Direttore del Comitato di Candidatura dell’Expo 2015 di Milano e, più di recente, si è occupato del “Piano Strategico Provinciale di Posizionamento” di Cuneo” collegato agli investimenti del PNRR. Daneo lavorerà al progetto pro bono.
Dal Comune hanno fatto sapere che «vi sarà un approccio integrato finalizzato allo sviluppo di reti collaborative a livello territoriale, su scale diverse: quartieri, città, periferie, provincia, regione, nazione teso a coinvolgere in un processo di dialogo, confronto e condivisione di indirizzi». È inoltre intenzione dell’Ente adoperarsi «affinché lo sviluppo e l’attuazione del progetto, incluse le fasi di monitoraggio e comunicazione, vengano realizzate con la massima professionalità e competenza andando pertanto ad individuare opportunamente, a norma di legge e regolamenti, i soggetti più idonei allo scopo».