Non esiste futuro senza memoria. Era questo il tema della conferenza organizzata dall’associazione “Deeqa Aden Gureye per la memoria” e dal Comune di Villanova d’Asti venerdì scorso nella sede della biblioteca. L’evento, dedicato alle scuole secondarie, è stato voluto da Luigi Tessiore e dalla sorella di Deeqa, Leila Aden Gureye, per trasmettere ai ragazzi la memoria dei crimini commessi dagli italiani durante il colonialismo nel Corno d’Africa e le conseguenze che le avventure coloniali occidentali hanno prodotto fino ai nostri giorni.
In questa occasione l’associazione ha donato alla biblioteca alcuni libri sul tema, tra i quali quelli di Angelo Del Boca, scrittore e storico tra i massimi esperti della storia del colonialismo, perché siano a disposizione soprattutto dei ragazzi per la formazione di una loro coscienza critica.
Oltre al sindaco Christian Giordano, che ha fatto gli onori di casa, hanno partecipato il giornalista di “Avvenire” Paolo Lambruschi che si è occupato spesso dei temi dell’immigrazione, e la giornalista Amelia Beltramini, nata a Mogadiscio proprio negli anni dell’avventura coloniale italiana. Durante l’incontro è stata proiettata una video-intervista che metteva a confronto i ricordi di Leila Aden Gureye, nata e cresciuta a Mogadiscio e fuggita dalla guerra su un barcone, e Amelia tornata in Italia a 4 anni con la famiglia. Un confronto tra esperienze diverse di due persone nate nella stessa città.
Luigi Tessiore, nel suo intervento, ha invitato i ragazzi presenti ad immedesimarsi nei loro coetanei che fuggono dalla guerra e dalle carestie, anch’esse conseguenza delle politiche coloniali occidentali.