A questo punto, più che una questione di decoro, che senza dubbio esiste, quello che sta succedendo in corso Matteotti è una faccenda i confini della realtà. Com’è possibile che in quella strada, in pieno centro, ci siano persone, immaginiamo non sempre le stesse (dato il volume della mobili stoccati in strada a cadenza settimanale) che riescano a “gettare” divani, poltrone, materassi a fianco di una campana del vetro e senza che nessuno se ne accorga?
Gli autori pare agiscano come fantasmi: non li vedono i residenti, né i passanti, né le tante telecamere che si continuano a installare anche in quella zona e che pare servano poco o nulla. L’ultimo stoccaggio “clandestino” di divani e sofà è avvenuto venerdì, ancora una volta senza che nessuno abbia visto o sentito nulla.
Sulla pagina Facebook “Asti” la foto dello scempio (che pubblichiamo su concessione di chi l’ha postata) ha scatenato moltissimi commenti e indignazione. Ma il vero problema è che l’ennesimo insulto alla civiltà dei cittadini, almeno di quelli che rispettano le regole, è stato fatto in una zona dove questi episodi si ripetono a un ritmo preoccupante.
È davvero impossibile scoprire chi si macchia di questi illeciti? Evidentemente sì. Resta il fatto che il problema è diventato strutturale e che una città a vocazione turistica non può permettersi che la stessa venga derisa da certe immagini, specie se veicolate sui social.
Da storie di bellezza a storie di monnezza il passo è breve, pure troppo.