E’ stato inaugurato sabato scorso, nella sede Anffas alla presenza di diverse autorità, il centro diurno socio-riabilitativo per ragazzi tra i 10 e i 18 anni affetti da disturbi dello sviluppo e patologie psichiatriche dell’età evolutiva.
E’, questo, il coronamento di un lungo lavoro da parte del consiglio direttivo dell’associazione, in particolare della prof.ssa Gabriella Testa Pia, mancata nel 2018, cui il centro è stato intitolato.
«La nostra idea iniziale – ricorda Marcello Follis, presidente provinciale Anffas – era proporre un servizio dedicato ai ragazzi affetti da autismo, per poi ampliare successivamente la proposta in virtù del fatto che l’autismo fa parte delle patologie psichiatriche dell’età evolutiva. Ci è sembrato doveroso, in questo frangente, intitolare il centro alla memoria della prof.ssa Gabriella Pia, che si era spesa tantissimo per il raggiungimento di questo obiettivo».

Il nuovo centro
Il centro, ospitato al piano terreno della sede, appositamente ristrutturato, ha comportato per l’associazione un investimento da 300mila euro. «Potrà ospitare 20 ragazzi (non più di 10 alla volta in presenza) nell’arco di 8 ore giornaliere – specifica Follis – residenti in Piemonte e selezionati dalla Commissione di vigilanza dell’Asl di appartenenza. Grazie a personale specializzato verranno proposte cure flessibili per i bisogni terapeutici e riabilitativi dei ragazzi presenti, garantendo loro la continuazione della vita in famiglia e della frequentazione della scuola. Potranno infatti svolgere numerose attività che saranno loro d’aiuto, in quanto saranno volte a supportare l’attività scolastica e a migliorare il rapporto con le famiglie. A questo scopo saranno divisi in gruppi omogenei a seconda delle patologie, tra cui sicuramente l’autismo».
Le altre attività
Il nuovo centro, che dovrebbe ospitare i primi ragazzi tra un mese, si va ad affiancare ad altri servizi svolti dall’associazione, sia all’interno sia all’esterno della sede. «Attualmente – evidenzia il presidente – sono aperti due centri diurni da 20 persone e due comunità residenziali (una da 10 posti più 2 di pronta accoglienza e l’altra da 8 posti), in ogni caso rivolti agli adulti caratterizzati da insufficienza intellettiva, a cui spesso si associano patologie sensoriali. L’obiettivo è dare sollievo alle famiglie e, per quanto riguarda le comunità residenziali, garantire a persone ancora giovani, ma ormai prive di genitori che si possano prendere cura di loro, di vivere in una comunità in cui svolgere attività più confacenti alla loro età rispetto ad una casa di riposo. All’esterno della nostra sede, invece, gestiamo il centro diurno di via Comentina».
Tutti servizi che l’Anfass propone basandosi sulle proprie forze. «Quando il nuovo centro diurno funzionerà a regime – termina – conteremo 60 dipendenti, tra segreteria, operatori socio-sanitari, educatori e le varie figure necessarie. Fortunatamente in tutti questi anni abbiamo incontrato nel nostro cammino chi ha creduto in noi, dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Asti ai club di servizio e a tante associazioni che ci hanno indirizzato le loro donazioni».