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Attualità

Contratto di lavoro del comparto sanità: botta e risposta fra sindacati

La Cgil annuncia lo stato di agitazione a sette mesi dalla scadenza del contratto nazionale e attacca Nursind per non aver firmato. Nursind replica

Contratto scaduto da sette mesi

Sono passati oramai più di sette mesi dalla scadenza del contratto nazionale di lavoro dei lavoratori della sanità e si accendono gli animi fra i sindacati confederali di categoria CGIL-FP, CISL-FP e UIL-FP) e il Nursind a seguito della mancata  nessuna convocazione per discutere del rinnovo da parte dell’Aran.

Le critiche dei confederali

Ad innescare la polemica un comunicato della Cgil-Fp che riportiamo qua di seguito integralmente.

«Cgil-Fp, Cisl-Fp e Uil-Fpl  hanno manifestato a livello nazionale  per chiedere il rinnovo del CCNL Sanità Pubblica e Privata.

Chi, come il Nursind, predicava di non firmare il contratto nazionale di Sanità Pubblica 16/18 sostenendo che gli aumenti contenuti in quel contratto erano miseri e non accettabili, arrivando fino al punto di scioperare (con scarsi risultati), ora dovrebbe spiegarci quali mirabili orizzonti si sono aperti dopo il cambio di governo e quali nobili azioni sindacali intendono mettere in campo, considerato che il Governo pare intenzionato, oltretutto, a tagliare il corrispettivo della sanità di oltre 2 miliardi di euro, mettendo così a rischio la tenuta del Sistema Sanitario Nazionale Pubblico.

Situazione dell’Asl di Asti

Parlando di Asti, e precisamente della Asl di Asti, si spera che non passino lustri prima della nomina del nuovo Direttore Generale da parte della Regione, anche perché vorremmo sapere quali sono i programmi di sviluppo della Asl attraverso la determinazione dell’Atto aziendale e degli stanziamenti economici conseguenti in assunzioni di personale e investimenti.

E’ tempo di discutere cui contratti di infermieri e Oss

La Cgil-Fp dichiara, infine, che, esauriti i tavoli tecnici tra le parti e definiti i fondi per la contrattazione aziendale, sia venuto il momento di discutere e definire il Contratto Integrativo alla Asl di Asti, a partire dalle indennità previste dal Ccnl per figure come infermieri e Oss, ma anche quelle da contrattare come l’aumento indennità notturno/festivo, fermo restando la retroattività di tali indennità, come previsto dagli articoli contrattuali.

Istituito un “tavolo”

A tale riguardo   è stato istituito, di concerto tra la Direzione Asle le organizzazioni sindacali firmatarie del Contratto Nazionale, l’organismo paritetico per l’innovazione che avrà, tra gli altri, il compito di discutere progetti di organizzazione e innovazione, il miglioramento dei servizi, la promozione del benessere organizzativo.

In vista lo stato di agitazione del personale

Crediamo, però, che in assenza di tavoli concreti sulla Contrattazione Integrativa Aziendale sarà necessario aprire lo stato di agitazione di tutto il personale, prevedendo le assemblee e, se necessario, le forme di lotta che si renderanno opportune.

Chiediamo alle altre Organizzazioni Sindacali firmatarie del Contratto Nazionale di agire in modo unitario per raggiungere questi importanti obiettivi».

La replica del Nursind

Non si è fatta attendere la replica del sindacato autonomo Nursind.

«Evidentemente ognuno parla di cosa si intende. Accusare il sindacato delle professioni infermieristiche di fare o non fare azioni a secondo di quale Governo sia in carica – afferma Gabriele Montana, segretario territoriale di Nursind Asti – é pratica conosciuta e risaputa della Cgil e non certo di un sindacato di categoria come il Nursind che é  per forza di cose trasversale ed i cui soli interessi sono la tutela dei diritti degli infermieri, la valorizzazione della professione, nonché la sicurezza dei cittadini utenti. 

«Il nostro buon operato dimostrato dai numeri»

A testimonianza del buon lavoro portato avanti da Nursind in questi anni parlano i numeri. Non é certo un caso la nostra crescita su tutto il territorio nazionale. Inoltre – afferma Francesco Coppolella, coordinatore regionale Nursind Piemonte – facciamo presente a questi signori che prediligono lo strumento della denigrazione che il Nursind é stato l’unico sindacato ad aver avanzato una proposta sul sistema della classificazione dei profili professionali. Suggeriamo alla Cgil di interessarsi e concentrarsi sulle loro azioni che alle nostre ci pensiamo noi.

«Perchè manca la nostra firma»

L’occasione è utile anche per rammentare ai colleghi firmatari del “Contratto Nazionale Lavoro” che sindacati come Nursind non hanno firmato quel Contratto di Lavoro perché ritenuto indecente, impresentabile e indecoroso. Lo pensavamo allora e lo ribadiamo ora, sempre con la forza e la coerenza che tutti gli infermieri meritano. Allo sciopero che tanto denigrate – dichiara Francesco Battaglia di Nursind Asti – hanno aderito più 3000 infermieri. Tremila in piazza e sotto la pioggia ad assistere in diretta alla più grande e colossale disfatta sindacale.

Nel caso specifico della RSU AslAt, NurSind pur essendo da anni il primo sindacato in Azienda, per il bene dei  lavoratori, ritiene sia fondamentale la collaborazione e l’unione ai tavoli politici. L’intento del sindacato delle professioni infermieristiche è sempre quello di unire e non dividere e frammentare (vedi commissione paritetica e distinzione tra firmatari e non firmatari).

Causa crisi, ora non c’è interlocutore al Governo

Il comunicato della Cgil – afferma Andrea Bottega segretario nazionale Nursind – dimostra di non avere la consapevolezza di ciò che succede nel Paese. Ci troviamo in una crisi di Governo, non c’è un interlocutore, non si sa con chi si farà la manovra economica. Per il rinnovo dei contratti l’interesse non è prettamente in Sanità ma in tutto il Pubblico impiego, perché la norma e lo stanziamento dovrà essere fatto per tutti. In riferimento al  Fondo Sanitario Nazionale – prosegue Bottega – il Governo uscente, per mano del ministro dell’Economia e quello della Salute, avevano garantito che il fondo sarebbe aumentato di 2 miliardi, quindi non si vede dove questo Governo avesse intenzione di tagliare 2 miliardi al Fondo Sanitario, anzi sarebbe stata la prima volta dopo 10 anni che sarebbe aumentato di così tanto. La Cgil – conclude il segretario nazionale Nursind – dimostra di non essere aggiornata con i tempi, quindi rimandiamo al mittente queste considerazioni pretestuose.

 

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