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Pier Luigi Bersani ad Asti: «Con Crivelli, Castaldo e Uniti si può ripartiamo dal sociale»

L’ex ministro, esponente di Articolo Uno, ha chiesto agli astigiani di sostenere il progetto progressista del centrosinistra

«Il prossimo anno rischiamo di avere una destra che riduce l’Italia all’Italietta». Così Pier Luigi Bersani, parlamentare di Articolo Uno, più volte ministro, europarlamentare ed ex Segretario del Partito Democratico, ha commentato, durante l’incontro ad Asti, al Caffè Garibaldi, guardando alle elezioni politiche del prossimo anno. Bersani è giunto in città venerdì, insieme a Federico Fornaro, Capogruppo di Liberi e Uguali alla Camera, per sostenere la campagna elettorale di Paolo Crivelli e del candidato consigliere Marco Castaldo di Uniti si può. La presenza di Bersani ha attirato al Garibaldi molti esponenti del centrosinistra astigiano, candidati e curiosi che si sono fermati a lungo per ascoltarlo mentre affrontava alcuni temi caldi sul tavolo della politica nazionale ed estera.

Lavoro, dignità delle persone, sociale, guerra in Ucraina, Europa sono stati i temi principali affrontati dall’ex ministro che, guardando alla grande coalizione di centrosinistra che sostiene il candidato a sindaco Crivelli, ha commentato: «Questa coalizione larga, che sostiene Crivelli, ha un’anima di sinistra, sociale. Noi partiamo da questo presupposto: bisogna ripartire assolutamente dal sociale perché si è aperto un problema molto, molto serio. Se non c’è una sinistra che lo interpreta – ha poi aggiunto – la destra può fare del tema sociale il luogo della sua demagogia e trarre da questa una chiave per distruggere anche i diritti civili. Qui ad Asti cerchiamo di dare assolutamente una mano per una buona affermazione della vittoria del centrosinistra in campo progressista e per un bel risultato di Uniti si può».

Paolo Crivelli ha ringraziato Bersani e Fornaro per essere venuti ad Asti e, parlando della candidatura al Consiglio comunale di Marco Castaldo, ha evidenziato che «è una perla preziosa per la nostra coalizione, un valore aggiunto per sensibilità e anche perché va a considerare gli ultimi come una priorità». Poi Crivelli si è soffermato sulla campagna elettorale: «Siamo una coalizione ampia e vincente. Abbiamo fatto un programma condiviso e il bello è che, nonostante siamo una coalizione molto ampia, abbiamo potuto lavorare insieme e prodotto 56 pagine di programma. Abbiamo fatto un lavoro di dialogo e di ascolto, una campagna molto parsimoniosa perché rispettiamo le persone che non arrivano alla fine del mese».

Marco Castaldo ha invece spiegato a Bersani le criticità locali collegate ai progetti di vita indipendente per le persone con disabilità. Una delle battaglie che intende portare in Consiglio nel caso fosse eletto. «Le persone con disabilità hanno diritto di scegliere come vivere, dove vivere e con chi vivere – ha detto Castaldo – Ma questi diritti sono stati per anni negati per vari motivi. I progetti di vita indipendente hanno avuto grandi disparità sul territorio nazionale perché si applicano a livello di regione, di territori e di comuni. Nell’Astigiano abbiamo tre tipologie di progetti differenti e ciò significa che se abito ad Asti ho un massimo di contributo di 600 euro mensili per gestire la mia indipendenza, ma se abito a cinque chilometri fuori Asti ne ho più di 1.000. Queste disparità sono inaccettabili».

Anche la candidata di Uniti si può Vittoria Briccarello ha voluto evidenziare la collocazione politica della lista civica: «È una lista di sinistra, il che vuol dire effettivamente volta alla tematica sociale. La peculiarità di Uniti si può, a sostegno di Paolo Crivelli, è stata quella di non aver paura di affrontare le tematiche nazionali, dei grandi temi sociali, all’interno del Comune di Asti».

Bersani: «Il progetto di Uniti si può è il futuro»

Pier Luigi Bersani ha poi raggiunto la Casa del Popolo dove l’abbiamo incontrato per un’intervista esclusiva. La Casa del Popolo di Asti, forse l’unico luogo dove si sente ancora parlare di “compagni” e “compagne”. Un esempio di sepolcro imbiancato o di resilienza? Che effetto fa a Bersani sentire queste parole? «Non è solo una questione di “compagni” e “compagne” – ha risposto – Qui vediamo una generazione e una visione naturalmente multietnica. Qui non è una volta, è l’Italia di domani. È matematica e chi si attarda a non capire, a non respirare quest’aria qui, che è il domani, tiene indietro l’Italia. C’è una modernità che si attacca anche a vecchie parole, ma non è sempre stato così? Non si sono sempre usate le antiche parole per portare delle novità?». Insomma, niente è più originale del già detto. «Credo – ha aggiunto Bersani – che sono parole dette all’inizio di qualcosa che ha cambiato la società».

Sul rischio che una grande coalizione di centrosinistra, a sostegno di Crivelli, possa non tenere sulla lunga distanza in caso di vittoria, Bersani risponde senza indugio: «Ammucchiarsi non basta, però io vedo in questa coalizione un filo logico con una vera attenzione per il sociale. Diritti civili, sociali, solidarietà. C’è un tratto comune di civilizzazione. Sarà la realtà a darci la strada per risolvere quei rischi lì, che poi ci sono sempre. Un progetto come questo credo possa avere un filo logico, un “filino rosso”, ma perché la realtà ci sta proponendo un baratro di disuguaglianza e un problema sociale che incombe. Il resto sono problemi minori che si possono risolvere».

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