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Cronaca
La storia

Asti, partorisce nel parcheggio del Pronto Soccorso con l’aiuto del marito e di una guardia giurata: mamma e bimbo stanno bene

Straordinario “fuori programma” questa mattina all’ospedale di Asti. Domenico e la mamma Francesca stanno bene

Domenico aveva fretta di nascere e non ha dato tempo a mamma e papà di salire i tre piani che separano il cortile  dell’ospedale di Asti dal Reparto Maternità.

E così ha  scelto un posto insolito per venire alla luce: il parcheggio del Pronto Soccorso, vicino all’auto di mamma e papà. Unici testimoni la madre, il padre e la guardia giurata di turno al Pronto Soccorso.

Una storia piena di tenerezza e di felicità che si è consumata questa mattina, mercoledì proprio nella parte di parcheggio vicina alla postazione in cui si eseguono i tamponi Covid.

«Mia moglie, a termine gravidanza, ha avuto le prime avvisaglie questa mattina – racconta il papà del piccolo, Alberto Migliardi, vignaiolo di Fontanile –  Ma niente che facesse pensare ad un parto imminente. Sono andato in vigna poi dopo un’ora mi ha richiamato per dirmi che le contrazioni si facevano più forti e ravvicinate. Sono tornato a casa e siamo subito partiti per l’ospedale di Asti».

Un viaggio non corto, quello da Fontanile ad Asti, peggiorato dalle code all’ingresso da corso Savona e dal traffico aggiuntivo del giorno di mercato.  «I dolori erano sempre più forti, ho persino pensato di fermarmi per strada, ma alla fine siamo riusciti ad arrivare al parcheggio davanti al Pronto Soccorso e pensavamo di essere arrivati in tempo».

Domenico aveva però programmi diversi. Appena la mamma, Francesca, 38 anni, è scesa dall’auto, ha capito che il bambino stava uscendo. Lo ha detto al marito che ha chiesto ad un tecnico manutentore in zona di avvertire i medici all’interno. Nel frattempo è arrivato Michele Accomasso, la guardia giurata della Mekpol di turno che era stato chiamato da un uomo che aveva appena fatto i tamponi e si era reso conto che   stava capitando di strano vicino a quell’auto parcheggiata.

«Mia moglie è rimasta in piedi, appoggiata alla portiera dell’auto e quando ho visto che spuntava la testolina di mio figlio ho preso un asciugamano che avevo in auto e mi sono inginocchiato mettendo le mani a protezione del piccolo». Il quale, in poche spinte, è uscito. Quando i medici sono arrivati con la barella, il neonato stava già urlando a pieni polmoni la sua gioia di vivere avvolto amorevolmente dal padre nell’asciugamano di fortuna.

«E’ stata un’emozione indescrivibile – racconta Alberto – So che è strano da dire, ma auguro a tutti i papà di avere un posto di prima fila come ho avuto io nella nascita di Domenico. Quando sono tue le prime mani che tuo figlio sente appena venuto al mondo ti riempie di entusiasmo, di carica, di amore e di responsabilità verso quella creaturina. E voglio ringraziare la guardia giurata che ci è stata vicina in modo straordinario.».

Guardia giurata che è emozionata quanto Alberto : «Prima ho visto spuntare la testa e poi tutto il corpicino. E poi il pianto. E’ un giorno che non dimenticherò mai. Io sono padre di un bambino, ma non ho potuto vederlo nascere perché a mia moglie è stato praticato un taglio cesareo. Stamattina ho potuto vivere questa straordinaria esperienza con il figlio di Alberto e Francesca, due persone meravigliose che hanno affrontato e gestito questa piacevole “emergenza” in modo esemplare».

Mamma e figlio (che pesa 3,640 chili ed è lungo 51 cm) sono in ottima forma e sono ricoverati in Maternità; il neonato si è già nutrito dal seno della sua coraggiosissima madre.

Ad aspettarlo in famiglia ci sono altri tre fratelli: Alessandro di 11, Stefano di 5 e Giovanni di 3 anni. Anche la nascita di Stefano era stata straordinaria, perché anche lui era nato prima che riuscisse ad arrivare  l’ambulanza con medici ed infermieri. Era venuto alla luce nella casa di Fontanile, sempre grazie al coraggio di mamma Francesca e papà Alberto che, anche in quel caso, erano stati più che all’altezza dell’arrivo improvviso del loro secondogenito. E quella di Stefano era stata la prima nascita in casa, in paese, dopo 50 anni dall’ultima.

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