Scomparso sulla tangenziale di Torino travolto da un’auto
Bandiere a mezz’asta, serrande dei negozi abbassate e una folla silenziosa di amici, conoscenti, colleghi, accanto alle amministrazioni comunali e alle associazioni sportive e culturali della Valtriversa, hanno atteso questa mattina l’arrivo del feretro davanti alla parrocchiale di Villafranca per porgere l’ultimo saluto a Roberto Guazzo, scomparso in un tragico incidente al ritorno dalla partita del Toro.
L’ultimo regalo: la maglia granata
All’ingresso della chiesa, l’ultimo saluto e il dono della maglia granata da parte della società sportiva. Ancora una volta a celebrare l’omelia è stato l’amico Don Carlo. «Un momento che non pensavo di vivere – ha detto – siamo tantissimi e il nostro silenzio è il segno forte della nostra presenza in un momento decisivo nella vita di un fedele e di commiato da un amico che ricordiamo per la profonda coscienza civica, per i mille impegni e progetti che riusciva a conciliare senza nulla togliere alla famiglia, alla moglie Lorenza e alle quattro figlie: Ilaria, Matilde, Cecilia e Agnese. Un esempio di uomo libero e un papà di cui essere orgogliosi».
Tante vite, tutte presenti
Le tante vite vissute da Roberto erano tutte presenti questa mattina, i colleghi di lavoro, gli amici del Toro Club Valtriversa, i soci di VininVilla e Vinpectore, del Lions, dell’Avis, di Futuro Musica e di tutte le associazioni sportive con cui negli anni Roberto ha collaborato. Presente e commosso il sindaco e amico Guido Cavalla.
“In quasi vent’anni di amministrazione insieme da semplici conoscenti siamo diventati amici. Con il suo carattere forte, caparbio, tenace, ha messo l’anima in tutto quello che ha fatto trovando il tempo per scherzare, essere allegro e divertirsi in ogni occasione. Era lui che chiamavo per un parere o un confronto su idee e progetti e non mancavano le discussioni, anche accese. Mi mancheranno anche quelle”.
Marzia Barosso